I L C A L C I O F I L O

La prestigiosa opinione di Beppe De Beppis e' tutti i giorni online

domenica, maggio 21, 2006

CI SIAMO TRASFERITI

Da Domenica 21 Maggio siamo su :

Tutti aspettano il Milan

Diciamoci la verita' : da quel 4 Maggio in cui scoppio' il caso Calciopoli, tutti non desiderano altro che esca il nome del Milan. Il desiderio di leggere qualcosa che coinvolga il Milan lo si legge negli occhi della gente, lo si intuisce negli articoli giornalistici che escono tutti i giorni o nei fiumi di parole delle trasmissioni televisive. Ognuno (tranne i milanisti) ha la sua buona ragione per sperare ardentemente che il nome di Galliani vada ad affiancare quello di Moggi e Facchetti. Dopo numerosi rinvii, il giorno utile per saziare questa bramosia dovrebbe essere Lunedi. Ci sono ragioni oggettive che fanno pensare che sul Milan c'e' ancora qualcosa da scoprire. La prima ragione e' che Galliani presidente di Lega occupava una posizione troppo in alto per non poter accorgersi di nulla e quindi di conseguenza e' difficile che non abbia preso il telefono per provare una contromossa o semplicemente lamentarsi. La seconda ragione e' che il Milan e' stato inserito nelle squadre maggiormente implicate gia' dai primi giorni. Dopo aver letto le intercettazioni di Facchetti del tutto simili a quelle di Meani (con l'aggravante del diverso ruolo istituzionale) , l'ipotesi che l'unico peccato del Milan risieda in quella telefonata dello sconosciuto addetto all'arbitro non regge piu'. Se cosi' fosse non si spiegherebbe l'assenza dell'Inter tra le squadre maggiormente coinvolte, se il Milan c'era per Meani allora doveva esserci anche l'Inter per Facchetti. Con questo non voglio dar peso alle intercettazioni dell'Inter, ritengo al contrario che si tratti di fatti senza molto valore, ma lo stesso deve dirsi per Meani. Non volendo dunque mettere in discussione l'equilibrio dei p.m. (due pesi due misure), non mi rimane altra strada che pensare che il Milan sia dentro quell'elenco per fatti che ancora non sono stati resi noti. Molto presto scoprireremo di cosa si tratta ma con la consapevolezza (e qui molti rimarranno delusi) che si trattera' di qualcosa di equivoco ma sicuramente non lontanamente paragonabile al sistema messo in piedi da Moggi (proprio in virtu' del fatto che quel sistema mangiava tutti i concorrenti puntando ad eliminare sistematicamente qualsiasi potere contrastante). Da alcune indiscrezioni risulta che il Milan ci sia piu' dentro di prima ma non abbastanza da rischiare la retrocessione, con buona pace dei giornalisti rampanti resi famosi da Mentana. Quello a cui la squadra rossonera non puo' scampare e' l'annunciato polverone mediatico che ne scaturira' : se ci sono giornalisti che han strumentalizzato le parole di Meani per equiparare le situazioni della Juve e del Milan, non possiamo non essere convinti che al prossimo sussulto lo trasformeranno in terremoto. L'interrogativo che molti si pongono e' il come mai di questo accanimento nei confronti del Milan. La risposta e' presto detta : c'e' chi ha ragioni di fede politica, c'e' chi ha voglia di trascinarsi negli inferi i "filistei", c'e' chi avrebbe voglia di assicurarsi i prossimi scudetti e trovare una giustificazione per quelli persi in passato. I motivi per volere la retrocessione del Milan ci sono tutti, quello che mancano ad oggi son le prove e anche quando uscira' del nuovo materiale sicuramente manchera' della gravita' che tutti vogliono e si attendono. Se davvero c'era qualcosa di gravissimo ne' Galliani ne' Berlusconi si sarebbero esposti tanto, il mercato in entrata non sarebbe cosi' in fermento (Gallas ha gia' visitato Milanello cosi' come la promessa francese Gourcuff, Poulsen e' sicuro, Oddo quasi) e ci sarebbe gia' stata una gola profonda anti-milanista o antiberlusconiana che avrebbe spifferato tutto su almeno un giornale (magari l'informatissimo ultra' giallorosso che gia' parla di serie B per il Milan senza pero' aggiungere nulla al noto). Il Calciofilo sceglie di non schierarsi, come sempre abbiamo utilizzato il ragionamento per azzardare delle ipotesi, ci siamo spogliati dei preconcetti e dei luoghi comuni per arrivare ad una previsione che si puo' riassumere in "qualcosa c'e' ma non abbastanza". Con buona pace dei faziosi catastrofisti.

sabato, maggio 20, 2006

C'e' anche l'Inter

Il venerdi sembra sempre piu' fatale ai grandi club italiani. Due Venerdi fa scoppio' il caso Moggi-Juve , venerdi scorso e' toccato al Milan con Meani e ieri sera e' stato il turno di Facchetti e dell'Inter.
Anche l'Inter viene dunque tirata dentro Calciopoli a causa dell'intercettazione di due telefonate tra Facchetti e Pairetto, in calce all'articolo trovate il testo integrale. La conversazione si puo' dividere in due parti : la designazione UEFA e alcune tessere misteriose. Riguardo il primo punto nulla di grave a livello federale, Facchetti non richiede alcun arbitro ma si limita a chiedere a Pairetto quale arbitro tocchera' all'Inter in CL. La sbruffonaggine di Pairetto rischia pero' di inguaiare i nerazzurri in Europa. L'immagine in Europa dell'Inter e' gia' seriamente compromessa a causa dei fatti dell'euroderby, se l'UEFA riterra' scorretto il solo fatto di aver telefonato ad un designatore (che si vanta con un presidente di aver mandato un tal arbitro) , per l'Inter potrebbe arrivare anche la squalifica dalle competizioni europee. Inoltre l'arbitro Meier e' a questo punto sospettabile di avere a cuore le squadre italiane visto che era gia' stato nominato come arbitro di garanzia nell'intercettazione Moggi-Pairetto. Sarebbe un paradosso incredibile : se in Italia dovesse esserci il vergognoso "colpo di spugna", alla fine di tutto l'unica a pagare potrebbe essere proprio una delle societa' fino ad ora emerse piu' pulite. Con la UEFA non si scherza e l'Inter e' stata gia' graziata una volta. Sulle tessere non commento, si sa troppo poco per esprimere un giudizio serio. Tornando ai fatti italiani, le dimissioni del generale Pappa possono voler dire tutto e niente, Il Calciofilo e' della convinzione che Guido Rossi voglia prendere provvedimenti molto seri ma bisogna capire se verra' lasciato lavorare. Se Juve, Lazio e Fiorentina rischiano la retrocessione, c'e' un'altra squadra che sta tremando in queste ultime ore e su cui fino ad ora era emerso pochissimo. La posizione della Juve si e' ulteriormente aggravata, le intercettazioni tra Lapo Elkann e Moggi fanno pensare che esistesse un parco auto a corredo degli accordi che stanno rovinando la Juventus. Questa ultima novita' e' molto importante perche' per la prima volta risulta che la proprieta' non era completamente estranea al sistema Moggi, nessuno regala macchine senza sapere perche' le sta regalando e soprattutto a chi. Lunedi dovrebbe arrivare nuovo materiale investigativo ed insieme alle eventuali novita' arrivera' anche una gradita sorpresa per tutti i lettori de Il Calciofilo. Buon sabato.

Beppe De Beppis

INTERCETTAZIONI FACCHETTI-PAIRETTO

15 SETTEMBRE 2005 H 12:59

Facchetti: «e li han già deciso poi per le prossime partite?».
Pairetto: «sì sulla seconda c'è Meier eh poi ok».
Facchetti: «sulla seconda quella con...»
Pairetto: «qual è non non».
Facchetti: «non con il Valencia».
Pairetto: «non quella...l'ult..qual è la terza di di».
Facchetti: «la terza»
Pairetto: «quella più importante che avete».
Facchetti: «la terza è con l'Anderlecht eh la terza è l'Anderlecht».
Pairetto: «non allora aspetta te lo...ce l'ho di là infatti avevo detto ho fatto mettere Meier, no allora è la seconda perchè era la partita quella importante».
Facchetti: «eh sì perchè dovrebbe essere».
Pairetto: «allora dovrebbe essere quella adesso te...lo vado a prendere e te lo dico».
Facchetti: «me lo dici».
Pairetto: «te lo verifico si si si e te lo dico».
Facchetti: «grazie».
Pairetto: «e te lo dico subito perchè avevo fatto mettere Meier appunto perchè è un arbitro molto...»
Facchetti: «sì perchè a Valencia»
Pairetto: «affidabile, no no lì a Valencia è un ambientino...bello tosto, anche se ieri è stato un bel risultato, lui è stato bravo».
Facchetti: «sì sì buono abbiamo sofferto fino all'ultimo perchè un gol solo non si sa mai».
Pairetto: «sì sì infatti, poi loro in dieci quindi era un pò».
Facchetti: «eh però sai si sbagliano».
Pairetto: «eh si nel calcio basta un...sbagliare un calcio di rigore»
Facchetti: «eh eh»Pairetto: «anche psicologicamente no è non è il massimo quindi».
Facchetti: «eh sì ma»
Pairetto: «va bene»
Facchetti: «va bene fammi sapere»
Pairetto: «allora ti chiamo e ti faccio sapere»
Facchetti: «fammi sapere grazie»
Pairetto: «per le tessere invece le hai già...»
Facchetti: «sì le tessere sono, guarda abbiamo...pensa che ieri hanno consegnato»
Pairetto: «si»Facchetti: «le tessere ai consiglieri sono»Pairetto: «solo fatte adesso proprio».
Facchetti: «sono arrivate talmente in ritardo voi preferite mandarle a ritirare magari?».
Pairetto: «Io posso magari anche chiedere se va a ritirarle»
Facchetti: «Fammi sapere se»
Pairetto: «magari dico alla persona che può andare a ritirare in sede?»
Facchetti: «Aspetta aspetta che sento la signora»
Pairetto: «sì così eventualmente...«
Facchetti: «Monica, sono al telefono con Pairetto mi chiedeva le loro due te...sono li? gli dico di mandare a ritirare almeno così eh ? eh sì sì allora mi faccio dire il nome di chi viene a ritirarle grazie. Eccola se tu sono, erano li pronte».
Pairetto: «Perfetto allora io adesso»
Facchetti: «Mi sai dire il nome di chi viene a ritirare».
Pairetto: «Te lo faccio sapere di chi viene a ritirarle il nome così».
Facchetti: «sì perchè non si sa mai».
Pairetto: «No, no se non passa un altro se le prende è chiaro».
Facchetti: «va bene»
Pairetto: «va bene allora così ti dico anche l'al...tutte e due le cose anche l'altra».
Facchetti: «Grazie».
Pairetto: «Ok grazie»
Facchetti: «ciao».
Pairetto: «buon appetito ciao».

Un'altra telefonata è del 16 settembre 2004. Sono le 9,28 del mattino.

Pairetto: «Pronto».
Facchetti: «Sì, Pierluigi».omissis
Pairetto: «Allora la seconda è Anderlecht non è Valencia».
Facchetti: «La seconda non è ah ero convinto».
Pairetto: «no, no infatti mi dicevo porca miseria che abbia confuso io e allora son andato a vedere ad Anderlech c'è Vassaras il greco».
Facchetti: «chi è».
Pairetto: «Vassaras».
Facchetti: «ah Vassaras».Pairetto: «Vassaras si è un top class e la Mayer poi con il Valencia».
Facchetti: «e la Mayer»
Pairetto: «si che era quello che».
Facchetti: «si ho visto ieri».
Pairetto: «ha fatto bene».
Facchetti: «si si ho visto che».omissis
Facchetti: «chi passa a ritirare le tessere allora ?»
Pairetto: «allora Santambrogio».
Facchetti: «ah Santambrogio».
Pairetto: «sempre Santambrogio».
Facchetti: «va bene va bene».

venerdì, maggio 19, 2006

Moggi e Capello - Inter : Cavallo di Troia o ribaltone?

Le intercettazioni telefoniche tra Lippi e Moggi aprono inquientanti scenari. A dar da pensare non dev'essere tanto il fatto che Moggi cercava di non far giocare i calciatori della Juventus ma l'obbedienza di Lippi praticamente incondizionata. Il fatto che Moggi cercasse di far riposare i suoi, e' un egoismo molto comune tra i club italiani, chi si indigna davanti a queste richieste dovrebbe ricordarsi i continui malanni politici di Totti o Vieri o le battaglie tra Galliani e la Federazione brasiliana. Che i dirigenti di club vedano come un fastidio la chiamata in Nazionale e' un fatto appurato da tempo, sicuramente e' piu' lecito chiedere un'esenzione che fabbricarsi un certificato medico di comodo. Cio' che sconcerta e' invece l'assoluta sudditanza di Lippi nei confronti di Moggi e della sua ex squadra, era cosi' condizionato da Moggi che eseguiva senza fiatare ogni suo ordine e addirittura anticipava i suoi "suggerimenti" con tanto di giustificazione. Il gioco di Moggi era cosi' sottile che con una sola telefonata riusciva a preservare i suoi uomini e a a far spremere quelli delle squadre rivali. Ma, come ho detto, la colpa in questo caso non e' tanto di Moggi ma e' di Lippi che si faceva comandare a bacchetta. Questa situazione mi spinge a riconsiderare le tante lamentele dei tifosi interisti che in tempi non sospetti han sempre considerato Lippi come una spia della Juve (mandata sulla panchina dell'Inter per rovinarla con scelte scellerate). L'utilizzo degli altri per danneggiare le rivali, inizia ad essere un vizietto piu' che acclamato per Lucianone, con il Milan utilizzava giornalisti ed arbitri, con l'Inter aveva addirittura mandato un suo uomo nello spogliatoio. Alla luce di questa rivisitazione, sembra ancora piu' incredibile quello che sarebbe successo se non fosse scoppiata Calciopoli. Dalle intercettazioni e dalle interviste (recenti e meno recenti), risulta sempre piu' chiaro che Capello e Moggi fossero legati in maniera molto particolare. Lo stesso tecnico friulano non aveva esitato a scagliarsi con i giornalisti pur di difendere l'operato di Lucianone, operato che nessuna persona di buon senso sarebbe ormai in grado di difendere. Che Capello non sia proprio un simpatico lo si sa da un pezzo, che potesse arrivare a certi livelli di acidita' non se lo aspettava nessuno. Evidentemente i due sposavano lo stesso progetto. Risultano percio' grottesche le parole di Massimo Moratti che pochi giorni fa ha ammesso pubblicamente che sia Capello che Moggi sono stati molto vicini all'Inter, un'ammissione che apre due scenari inquietanti. O Moggi e Capello volevano trasferire la loro "rete" in casa Inter (il contrasto con la famiglia Agnelli potrebbe averli convinti a cercare gloria altrove) o stavano preparando un secondo cavallo di Troia da portare in Via Durini. La presenza in prima persona di Lucianone farebbe propendere per la prima ipotesi, d'altra parte sembra sempre piu' evidente che la tanta gente che faceva favori a Moggi li faceva alla persona e solo indirettamente alla squadra che dirigeva. Non mi sembra cosi' improbabile che la folta schiera di lacche' avrebbe favorito Moggi anche se questi fosse passato all'Inter, un'ipotesi che darebbe valore a quelle voci che attribuiscono la paternita' della soffiata che ha fatto partire Calciopoli, proprio a dei contrasti tra la proprieta' della Juve e la (ormai ex) Triade. Un po' come dire : "Vuoi portarti all'Inter tutto il tuo teatrino? Noi ti fermiamo prima".
La sensazione e' che nessuno si aspettava che le indagini avrebbero inguiato la Juve a tal punto, forse chi voleva colpire Moggi con le prime intercettazioni si e' lasciato scappare di mano gli eventi (in effetti e' stata una diversa Procura ad ingigantire il caso e non quella di Torino, guarda un po', che l'aveva archiviata). In tutto questo Moratti non puo' che sentirsi sollevato : se questo bubbone fosse scoppiato tra un anno, oltre al danno subito in passato sarebbe arrivata anche la beffa di scoprirsi al centro dei traffici "moggiani".

giovedì, maggio 18, 2006

Degni campioni d'Europa

Il Barcelona e' sicuramente la miglior vincitrice possibile per quest'edizione della Champion's League. Pur essendo arrivata in rimonta, la vittoria dei catalani sembra il giusto esito per una competizione che ha finalmente ha visto arrivare fino in fondo squadre molto forti. Gia' nelle semifinali erano presenti le tre squadre piu' forti d'Europa (Barça, Milan e Arsenal) ed era di troppo solo il Villareal che ha occupato il posto che doveva essere del Chelsea se non avesse avuto la sfortuna di incontrare subito i futuri vincitori.
Cio' che e' mancato sono stati i due protagonisti annunciati e contendenti del prossimo pallone d'oro, a meno di clamorose sorprese in Germania. Ronaldinho ed Henry non hanno certamente giocato la loro migliore partita e probabilmente han sofferto la pressione della gara e dei riflettori parigini. Molto meglio Eto'o che a questo punto pero' non si muovera' da Barcelona, il risultato di ieri sera e' invece un lasciapassare ad Henry per indossare la maglia del Milan (le voci su Ibrahimovic sono una bufala) e l'impressione e' che il francese verra' annunciato a breve da via Turati (cosi' come Poulsen e Gallas).
La partita tuttavia e' stata fortemente condizionata dall'arbitro e visto il precedente con il Milan (goal regolare annullato a Sheva) sorge il dubbio che qualcuno dall'alto gradisse la vittoria dei blaugrana. Del resto, visto cio' che sta succedendo in Italia, non e' piu' forse un delitto fare della dietrologia, soprattutto quando strani episodi si susseguono perdendo la sfumatura della coincidenza.
In Spagna l'aria e' definitivamente cambiata e il Barcelona ha ufficialmente spodestato il Real Madrid da quel trono che occupava dall'elezione di Florentino Perez.
Laporta ha vinto la sua sfida, ha preso in mano una societa' succube dello strapotere dei rivali di sempre e l'ha portata a vincere due Campionati di fila e questa Coppa che mancava dallo storico gol di Koeman al 119' contro la Sampdoria. La citta' di Gaudi' ha fatto incetta di premi e ha conquistato tutti i trofei che poteva vincere (Coppa Campioni e Liga al Barça, Copa del Rey all'Espanyol).Ma in generale e' tutto il calcio spagnolo che fa festa, solo una settimana fa il Siviglia aveva conquistato la UEFA con i goal di Maresca e ci sono tutti i motivi per esaltarsi in previsione dei Mondiali, competizione mai vinta dalla Seleccion.
In un momento cosi' tragico per il calcio italiano quasi ci viene voglia di iniziare a seguire la Liga, chissa' che prima o poi qualche prefisso di Madrid compaia sul display di qualche giornalista nostrano..
Incollo di seguito il lungo articolo che scrissi prima della semifinale di ritorno Barcelona-Milan, e' consigliato soprattutto a chi e' amante del calcio spagnolo o ne e' incuriosito e vuole conoscere qualche aneddoto.


Cosi' Laporta ha cambiato il Barcelona (da ilcalciofilo.com del 26/04/06)

I tifosi del Barcelona sono sempre stati molto vicino alla squadra. Cosi' entusiasti che un tempo, pur di godersi la partita, si siedevano a penzoloni sul parapetto dello stadio. Avete presente le fotografie degli operai a cavalcioni sui ferri della Tour Eiffel? O i muratori in pausa pranzo su travi in cima ai grattacieli americani? Immaginatevi la stessa scena in uno stadio. Tifosi sgranocchiare "pipas" e bere birra, sciarpa azulgrana al collo, grida nel piu' stretto catalano. Ci immaginiamo le loro mani stringere il muretto e il loro torace proteso in avanti verso il campo, teso e vibrante in direzione del pallone. Da sotto, dal marciapiede dello stadio, da dietro quei tifosi, l'immagine era ancor piu' da cartolina in bianco e nero : sul parapetto delle tribune si vedeva una fila di sederi scoperti. Nacque cosi' l'appellativo "cule'", con cui ancora oggi vengono identificati i tifosi del Barcelona. Un po' come l'analogo "gobbi" che si usa per gli juventini, la differenza e' che se i gobbi erano i giocatori (a causa di uno strano gioco di pieghe delle magliette in dotazione), i cule' erano proprio i tifosi.La stagione '98-'99 e' il primo spartiacque : il Barcelona vince la Liga e Madrid sogna di tornare il Grande Real delle 5 Coppe Campioni consecutive. Per un progetto ambizioso ci vuole un condottiero ambizioso, Lorenzo Sanz non va piu' bene. Le elezioni societarie le vince Florentino Perez e il suo asso nella manica e' un colpaccio inimmaginabile; non solo un acquisto eccezionale ma addirittura uno sfregio nei confronti dei rivali di sempre del Barça : l'acquisto di Luis Figo. Il portoghese giocava da cinque anni nel Barcelona ed era il simbolo di una squadra e di una citta', un grande campione che si diceva legatissimo al suo club. In realta' aveva gia' firmato l'anno due anni prima con ben due club italiani (Parma e Juventus) e flirtato con il Milan del Capello bis. Delle ombre fastidiose che comunque mai avrebbero fatto pensare alla piu' grave delle infamie di cui puo' macchiarsi un giocatore del Barca : passare al Real Madrid. Tra Perez e Figo e' gia' tutto fatto, se Florentino vince il portoghese lo raggiunge. Cosi' avviene e Luis Figo diventa il secondo pezzo pregiato della presidenza Perez, il primo gia' era in casa, si chiamava Raul ed era cresciuto nelle giovanili dell'altro storico rivale : l'Atletico Madrid. Un ex barcelonista e un ex colchonero, curioso iniziare da loro due per ridare un'immagine al Madrid. Anno dopo anno inizia la poltica dei "galacticos", il Real Madrid deve diventare la squadra piu' forte e conosciuta al mondo e per far questo ogni anno bisogna comprare il calciatore piu' forte sulla piazza. Piu' il progetto va avanti e piu' e' facile comprare i giocatori, il richiamo di far parte dei galacticos e' troppo forte anche per insospettabili ritenuti incedibili dal club di appartenenza. Cosi' arrivano Zidane e Ronaldo. Il meglio. Il Madrid trionfa in Europa e nella Liga, organizza trasferte con gettoni milionari e ogni sponsorizzazione e' una miniera d'oro. Dopo i primi tre anni Florentino viene divorato dal suo stesso sogno, le sue ambizioni lo spingono a scelte piu' mediatiche che tecniche. I giocatori sembrano star hollywoodiane, la stampa esalta le loro gesta, le classifiche di vendita delle magliette diventano piu' importante delle classifiche che interessano ai tifosi, quelle sportive. A Florentino interessa ormai solo far parlare di se', i difensori non vendono e non fanno sognare, ci vuole chi segna e dribbla, chi fa sognare i tifosi diventa piu' importante di chi puo' far vincere la squadra. Ci vorrebbe un difensore ma arriva David Beckam, un tipo da copertina che e' solo il tassello mancante in quel puzzle di denaro. Riflettori, moda, magliette, spot, fama : l'universo galacticos ne e' goloso, troppo. E infatti implode. Quando arriva Beckam siamo nel 2003 e Gaspart lo stesso anno ha lasciato la presidenza del Barca ed un ambiente che si andava rassegnando a vedere i rivali dominare, ci vuole una scossa e si spera che a darla sia il nuovo presidente. I candidati alla successione di Gaspart sono sei, i piu' accreditati Lluìs Bassat e Joan Laporta. Bisogna accattivarsi i tifosi con una promessa simile a quella che permise a Perez di conquistare Madrid, bisogna promettere un colpaccio. Laporta ha in mente un nome : David Beckam. Sbandiera alla stampa che ha gia' in mano il suo impegno scritto ma Perez controbatte che l'inglese sara' suo. Uno dei due mente ma Laporta vince le elezioni. E' il 15 Giugno 2003. Un'altra data da ricordare, un altro spartiacque nella storia recente del calcio spagnolo. L'avventura inizia male : David Beckam firma per il Madrid, il prestigio e il richiamo dei galacticos sono superiori alla prospettiva di approdare in una squadra che e' tutto un punto interrogativo. Laporta deve rimediare al piu' presto, deve trovare qualcuno su cui ripiegare che possa sostituire Beckam e calmare i tifosi cule'. Il ripiego arriva dalla Francia, gioca nel PSG e ha un viso da cartone animato : si chiama Ronaldinho, ne parlano un gran bene ma non ha ancora dimostrato cosa vale realmente. Il progetto ha cosi' inizio, anche qui si parte dalla seconda mattonella, la prima c'e' gia' ed e' il capitano (come lo era Raul per Perez) ma in questo caso senza strani trascorsi : e' Carles Puyol, catalano doc , cresciuto nel Barcelona e legato visceralmente alla sua terra. Un Totti catalano, per intenderci. Quella stagione vincera' il Valencia ma qualcosa sta cambiando. Siamo nel Marzo 2004 e la Spagna e' sconvolta dagli attentati terroristici a Madrid, qualche girono dopo ci sono le elezioni e Zapatero viene eletto e succede ad Aznar.Jose Maria Aznar del PP (centrodestra) e' un grande tifoso del Real Madrid, Jose' Luis Zapatero del PSOE (centrosinistra) e' invece un cule' sfegatato. Anche al governo c'e' il cambio di testimone. In estate il Barcelona si vendichera' a distanza di tempo del caso Figo; Samuel Eto'o e' di proprieta' del Real Madrid ma e' stato mandato a giocare nel Mallorca. L'attaccante africano si mette in luce e torna immediatamente di moda negli ambienti del Madrid, il suo contratto e' pero in scadenza e lui si rifiuta di rinnovarlo. Non ha digerito l'essere stato scaricato e mandato al Mallorca e ha punito il vecchio club firmando con il Barça.Il Barcelona non si ferma e dal Porto neo-campione d'Europa arriva un'altra stella, Deco. Laporta sta seguendo le orme di Perez ma con piu' intelligenza, ai riflettori preferisce la composizione di una rosa coerente e forte in ogni reparto. Florentino invece compra l'ennesimo pallone d'oro, l'ennesimo attaccante inutile : Michael Owen. I risultati arrivano e finalmente la Liga 2004-05 e' di marca azulgrana. I catalani vincono proprio davanti al Madrid e la beffa peggiore arrivera' da quell'Eto'o (secondo cannoniere dietro al pichichi Forlan) che oltre ad aver trascinato i suoi a suon di gol, prende in mano un megafono e come un capopopolo intona un coro sotto la curva del Barça : "Madrid Cabron, saluda el campeon". Il Madrid si sfalda allenatore dopo allenatore, arrivano Luxemburgo, Sacchi, Samuel, Robinho, Cassano : tutti un fallimento. Figo e' andato all'Inter, Zidane e Roberto Carlos fanno i conti col tempo, Ronaldo si becca con i suoi stessi tifosi : la grande epoca dei galacticos si chiude. Il Barcelona senza spendere un euro ha invece tra le mani il campione del futuro, Lionel Messi.Il Madrid viene eliminato dalla CL prima dalla Juve e poi dall'Arsenal, in classifica sono di nuovo dietro al Barcelona e soprattutto il futuro non lascia presagire nulla di nuovo, la scarsa programmazione di Perez viene al pettine. Gli avversari di sempre intanto dominano la Liga , li umiliano nella "Clasica" (standing ovation dei tifosi del Madrid all'ex ripiego Ronaldinho) e sono considerati i piu' probabili vincitori della CL. Anche il pallone d'oro che sembrava affare blanco si tinge improvvisamente di azulgrana, lo vince Ronaldinho, il nuovo simbolo di una squadra che diverte e si diverte. Il Madrid i palloni d'oro li comprava, il Barça se lo e' fatto in casa : un altro indizio di due modi differenti di gestire una squadra. Quando la Liga e' ormai sicura per il secondo anno di fila, a Laporta manca solo un traguardo per completare il suo successo : la Champions League. Il traguardo e' sempre piu' vicino, la sorte ha regalato una semifinale tra i due club piu' spettacolari d'Europa : loro ed il Milan. Il Milan sembra l'ultimo ostacolo serio prima dell'arrivo, l'ultima curva prima della conquista dell'Europa e della definitiva consapevolezza di aver sostituito il Madrid nell'immaginario collettivo. Quello che prima veniva invidiato agli altri adesso potrebbe essere loro, dei cule'.Stasera saranno tutti li', idealmente con il sedere scoperto in direzione dei Figo e dei Beckam del passato, dei Perez e dei madridisti di inizio millenio. Eto'o ha una gran voglia di riprendere in mano quel megafono, Carlo Ancelotti (probabile futuro allenatore proprio del Madrid) ha il compito di strapparglielo dalle mani. Se ce la fara' lo vedremo tra poche ore, quel che e' sicuro e' che proprio come Aznar, un altro presidente tifoso dei rivali (per usare un eufemismo) ha appena perso le elezioni. Anche lui e' di centrodestra. Sono presagi anche questi nel mondo cule'.

mercoledì, maggio 17, 2006

E se rispuntasse il caso doping?

Prima di tornare a Calciopoli, spendo due righe per le convocazioni azzurre diramate ieri. Marcello Lippi puo' far bene perche' ha i giocatori forti ma avrebbe potuto far meglio se non avesse toppato clamorosamente alcune convocazioni. Non convocare Enzo Maresca, l'italiano piu' forte mai arrivato in Spagna, e' un insulto al calcio e in questo momento sarebbe stato sicuramente un valore aggiunto molto importante per il centrocampo. Pirlo ha disputato una stagione di basso profilo, non e' detto che si riprenda miracolosamente per i Mondiali e in quest'ottica avere un Maresca capace anche di segnare avrebbe impreziosito lo scacchiere azzurro. L'altro grande scandalo e' stato quello di non portare Cristiano Lucarelli, capocannoniere l'anno scorso e in grande spolvero anche quest'anno. La sua sfortuna e' stata quella di andare di moda l'anno in cui non c'erano i Mondiali, perche' tra la sua stagione dell'anno scorso e quella di Toni quest'anno non c'e' molta differenza. L'uomo di troppo e' Vincenzo Iaquinta, un attaccante mediocre che ha avuto i suoi momenti di grazia e che sarebbe potuto arrivare miracolosamente in una grande squadra come il Barça. Certo che immaginare Iaquinta con Eto'o , Ronaldinho, Larsson e Messi fa quantomeno sorridere. Speriamo comunque che non si debba mai ricorrere al calabrese e che Toni, Inzaghi e Gilardino ci portino al quarto titolo del mondo.

Nuove intercettazioni nell'ambito Calciopoli sembrano ravvivare antichi (ma non troppo) cicloni che sembravano ormai quieti. In una conversazione tra Moggi e Pagnozzi, salta fuori la possibilita' che il d.g. della Juventus pagasse alcuni certificati fasulli che giustificassero l'utilizzo di medicinali in grado di nascondere (o legittimare) una situazione di doping tra i calciatori bianconeri. Un'ipotesi molto grave, in quanto la Juventus ha affrontato un processo in cui gli interrogati hanno dovuto giurare di affermare il vero. Siccome queste intercettazioni nascono proprio dal filone "caso doping", e' facile pensare che gli inquirenti abbiano inizialmente concentrato i loro sforzi proprio per indagare su possibili retroscena sull'abuso dei farmaci, sperando forse che i dirigenti juventini si lascessero scappare confidenze sul processo. Se si dovesse scoprire che il doping c'era e che il processo e' stato inquinato, le conseguenze per il club di Torino sarebbero gravissime e potrebbe rivedersi tutta la teoria assolutoria.

La giornata di ieri ha anche visto la deposizione di Galliani, Mancini ed Ancelotti in quanto"persone informate dei fatti". Come mi ero augurato ieri su questo sito, si sta scandagliando l'intero mondo che si vuole vivisezionare ed era logico e giusto partire dal presidente di Lega e da due uomini chiave del calcio attuale come Carlo Ancelotti e Roberto Mancini.
Lo stesso Mancini e' stato confermato da Moratti che ha goffamente ammesso di avere gia' preso un accordo con Capello proprio come anticipato settimane fa da Il Calciofilo. L'accordo pero' e' saltato, portarsi in casa Capello potrebbe rovinare un'immagine che alla data attuale sembra davvero limpidissima ed inoltre il popolo nerazzurro si e' affezionato a Mancini e vuole tornare a vincere con lui. La nota stonata e' pero' quella frase di Moratti che fa capire che il Mancio e' sottoesame sin da ora ( e in questi casi Moratti ha l'esonero facile), ho sempre sostenuto che l'Inter finira' la prossima stagione con Walter Zenga e gli ultimi sviluppi danno sempre piu' credito a questa previsione.
Sul fronte Milan una notizia molto importante : dopo la finale di Champion's League sara' annunciato ufficialmente Thierry Henry che e' il giocatore prescelto per sostituire Shevchenko, addirittura pare che tra il Milan ed il francese esista gia' un pre-accordo. La cosa certa e' che fin quando non verra' formalizzato il suo acquisto non verra' venduto nemmeno Sheva e proprio per tranquillizzare i due campioni in vista dei mondiali, gli annunci ufficiali potrebbero arrivare a breve. L'attacco del Milan sembra dunque delinearsi con questi uomini : Henry, Gilardino, Inzaghi, Crespo e uno tra Vitaly Kutuzov e Marcio Amoroso. Sul fronte partenze e' certa la cessione di Shevchenko mentre sono molto probabili le partenze di Rui Costa (Benfica) e Simic (in prestito). Sul fronte arrivi si sta ancora lavorando ma ha ripreso quota il nome di Poulsen e soprattutto di Camoranesi.
Domani aggiornamento anche sul mercato dell'Inter, per quello della Juve ci sara' da aspettare la sentenza Calciopoli perche' in casi di retrocessione verrebbe smantellata l'intera rosa.

La data in cui Carlo Ancelotti doveva essere presentato dal Real Madrid e' gia' passata, i giornali sportivi spagnoli Marca ed AS (in orbita Real Madrid) hanno fatto un'altra figuraccia, la tipica di chi si sente al centro del mondo e pensa che qualunque suo desiderio debba trasformarsi in realta' (ma Perez e' andato ed e' iniziato l'effetto "creatina", le merengues stanno iniziando a sgonfiarsi mese dopo mese perdendo fascino a discapito degli odiati rivali del Barça). La Liga spagnola e' terminata ieri ed il risultato finale della classifica la dice lunga su quale sia il Campionato piu' bello d'Europa : a parte il Barcelona che fa storia a se', la seconda (il Real Madrid) e la quinta (il Sevilla) sono arrivate a soli due punti di distacco. Due punticini che spediscono il Madrid in CL senza passare per i preliminari e il Sevilla in Coppa Uefa pur avendo gli stessi punti dell'Osasuna di Pamplona (che va ai preliminari insieme al Valencia arrivato terzo).

Beppe De Beppis

martedì, maggio 16, 2006

La Cupola non esiste

"La mafia non esiste". Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase all'interno dei numerosi reportage riguardanti Cosa Nostra? Fin quando lo dice un contadino lo si puo' anche perdonare, d'altra parte quando il giornalista torna in citta' lui rimane li' a spaccarsi le mani e oltre a dover sudare deve pure guardarsi da chi tiene in mano la sua esistenza. Il guaio comincio' quando questa frase inizio' ad essere proferita pure dai giudici, gente che quella macchina doveva combatterla e non fingere di non vederla. Erano i giorni del "sacco di Palermo", Lima, Gioia e Ciancimino reggevano un asse che intrecciava politica, imprenditoria e criminalita', un asse che ha deturpato una citta' (Palermo) e rafforzato la mafia stessa. C'erano tragiche evidenze, fiumi di sangue, speculazioni edilizie, soldi che sparivano e poi ricomparivano moltiplicati, un'organizzazione da cui sarebbero usciti soldati spietati e ragionieri impeccabili. Eppure per qualcuno la mafia non esisteva. L'argomento e' molto delicato e lungi da me paragonarlo a qualcosa di molto piu' leggero come deve essere lo sport e nel caso particolare il calcio. Voglio pero' sottoporre alla vostra attenzione almeno tre elementi comuni ai due ambienti : l'omerta', l'esistenza di poteri contrastanti ed un'organizzazione capillare capace con ugual forza di arricchire o soffocare. Che il mondo del calcio sia omertoso ce ne siamo accorti da tempo, anche il piu' ingenuo degli sportivi sa che il calcio nasconde magagne e vergogne che in qualsiasi altro ambiente sarebbero intollerabili. Il calcio e' un'isola felice per chi ci e' dentro, un nido dorato in cui tutto e' permesso perche' e' come se formasse un sottosistema che viaggia parallelo al sistema civile. Nel mondo del calcio tutto assume dimensioni estranee al mondo a cui siamo abituati, dagli stipendi agli svaghi, dai suoi ambienti all'esposizione mediatica. Tutto cio' che siamo soliti considerare proibito torna ad essere lecito, la storia del calcio e' piena di prostitute, corruzioni, droghe e segreti. L'importante e' che tutto resti all'interno e che quando qualcosa esca venga fatto passare l'autore per un pazzo/bugiardo/disgraziato/sfigato in cerca di pubblicita'. Lo abbiamo fatto tutti: con Petrini, con Ferruccio Mazzola, con Eydelie, con Zeman e adesso con Argilli. Nel ciclismo non ne parliamo, se qualcuno parla di doping viene irrimediabilmente marchiato come "infame" e si prende gli insulti di qualunque corridore gli passi accanto (sempre se trova una squadra, il caso del ciclista spagnolo Manzano che ha confessato tutto al Diario As ne e' un esempio emblematico).
Si scopre che di Calciopoli sapevano tutti, presidenti ed allenatori, procuratori e calciatori. La vergogna e' che iniziano ad uscire tutti allo scoperto per la piu' ignobile delle rivincite : picchiare un pugile gia' al tappeto. Il paradosso e' che tutti si stanno gettando sulla carcassa di Moggi, compreso chi e' stato recentemente squalificato per 5 anni per corruzione o chi si sta godendo un autoesilio in un'isola lontana per sfuggire all'arresto. Tutti uniti contro il pugile a terra, il giornalista di turno suona la carica e ci si butta a peso morto. La carica pero' doveva avvenire prima, quando il pugile era in piedi e dispensava cazzotti a chiunque, soprattutto sotto la cintura. L'omerta' e' ancor peggio del male stesso, lo nutre e lo legittima nell'incoscio di chi lo subisce passivamente. Il secondo elemento e' l'esistenza di poteri contrastanti. In ogni sistema c'e' sempre chi comanda e chi si oppone, tra chi si oppone c'e' chi lo fa per idealismo, chi lo fa per interesse e chi lo fa per inerzia. Ovviamente ce' anche chi non combatte o perche' tacitamente d'accordo o semplicemente perche' non ne ha la forza ne' i mezzi. In questo caos di Calciapoli sicuramente c'era una distribuzione di poteri, una lotta piu' o meno intestina di schieramenti ben delineati che spadroneggiavano o cercavano di sostituirsi a chi lo faceva. Il terzo elemento e' la capillarita' organizzativa : una macchina funziona solo se viene alimentata in ogni sua piccola parte. In un sistema complicato come quello del calcio ci sono decine di varianti e di protagonisti che possono intromettersi tra le fazioni in lotta e influenzare l'intero equilibrio del sistema stesso. Chi vuole davvero avere un potere maggiore deve per forza di cose scendere a patti con qualcuno, assicurarsi l'amicizia e la collaborazione di quei punti nevralgici che teoricamente dovrebbero garantire' parita' di potere ma che poi servono appunto a spostare gli equilibri. Il sistema Moggiano si basava proprio su un sistema capillare e organizzato : in ogni luogo di potere c'era un uomo in grado di collaborare alla causa, dal piu' piccolo dei moviolisti al piu grande dei militari, dalla piu' insospettabile talpa al piu' quotato degli arbitri, dal piu' trombone dei giornalisti al piu' scafato procuratore. Questi tre elementi messi assieme possono costituire la piu' funzionante e impenetrabile delle reti, soprattutto se condita dall'uso del piu' efficace dei metodi per evitare che qualcuno cerchi di sfondarla : l'intimidazione. Per capire fino in fondo come funzionava la rete bisogna sperare che Luciano Moggi si decida a collaborare con gli inquirenti segnalando tutte le persone che possano completarne esaurientemente il quadro, la convocazione di Galliani in mattinata sembra proprio un segnale in tal senso, una persona cosi' importante aveva certamente un ruolo nel sistema che si vuole vivisezionare. Che sia stato vittima o carnefice lo dira' il Tribunale, cosi' come lo dira' di tutti quei protagonisti che per forza di cose ci erano dentro, anche queii Sensi o Moratti che a prima vista sembrano fuori. Non si puo' vivere in un mondo e non portarne alcun segno, non si puo' picchiare il pugile per terra e dileguarsi tra il pubblico. Alla fine del processo dovranno necessariamente esserci i nomi dei carnefici e delle vittime, per consegnarli ai posteri e cercare di rifondare un sistema che non si basi sulla Cupola. Perche' esiste, eccome se esiste.

lunedì, maggio 15, 2006

Juventus campione di surrealismo

Il Surrealismo è un movimento intellettuale, nato negli anni Venti a Parigi, che ha condizionato le arti visive, la letteratura e il cinema. Da oggi, a Bari, ha coinvolto anche il calcio. L'immagine di Del Piero alzare la coppa in mezzo ai coriandoli bianchi e' un'immagine che non stonerebbe tra un orologio di Dali' ed una stanza di Magritte. Mentre l'intera Italia calcistica si scopre presa in giro da una cupola organizzatissima che per anni ha stuprato i suoi sentimenti, l'ultimo staffettista (la squadra) portava a casa l'ennesimo testimone alla fine di una corsa truccata. Distinguere tra squadra in campo e dirigenti in ufficio non ha senso, sono due lati della stessa medaglia, due ruoli nello stesso sistema, due rotelle di un ingranaggio che aveva un unico obiettivo : vincere. Non c'e' nulla di nobile nel sudare sul campo se poi i tuoi dirigenti ti fanno sudare meno degli altri : basta una piccola disonesta' per annullare un'enorme onesta'. Questo non vuol dire che i calciatori della Juventus siano disonesti, e' facile al contrario immaginare che fossero tenuti all'oscuro di molte situazioni allo scopo di evitare che qualche scheggia impazzita rompesse il giocattolo (magari per un mancato rinnovo davanti ad una richiesta di aumento). Il punto e' che non puo' essere pulito il risultato ottenuto da una squadra (anche onesta) diretta da una societa' che gioca sporco. Lo scudetto di oggi non puo' essere meritato sul campo in quanto viziato da ogni genere di facilitazioni illegali, non si puo' distinguere il piano dei calciatori di una societa' da quello dei dirigenti della stessa. Stiamo parlando di un team che persegue lo stesso obiettivo, cosi' come hanno goduto della stessa coppa devono ora bere dallo stesso calice. L'assegnazione di questo trofeo andava sospesa fino a chiusura di Calciopoli, le solite indecisioni italiane davanti al "magheggio", han fatto si' che sia stato assegnato un titolo gia' sapendo che verra' revocato. La Juventus non puo' sfuggire alla retrocessione e alla revoca di almeno due scudetti, se cosi' non fosse il calcio italiano ne uscirebbe con le ossa irrimediabilmente rotte e l'indignazione popolare non tarderebbe ad infliggergli il colpo di grazia. Sapendo che la giustizia sportiva operera' in tal senso, mi chiedo quale senso abbia avuto la cerimonia di oggi per tutti coloro che seguono il calcio. Questa premiazione e' stata un insulto alla dignita' del Tifoso (anche juventino) ed una pernacchia a chi sta lavorando di notte per far rispettare la legge e riconsegnare un senso a questo sport. Chi e' sceso in piazza a festeggiare dovrebbe vergognarsi, accettare anche solo per un giorno questa vittoria e' come fiancheggiare chi ha rovinato un secolo di storia ed accettarne implicitamente i suoi mezzi. Mezzi intimidatori, violenti, volgari e soprattutto antisportivi che ammazzano prima gli altri e poi se stessi. La Juventus in questo momento e' morta, non esiste nella considerazione di nessun tifoso avversario e non c'e' nulla di peggio di vincere senza che la tua vittoria venga riconosciuta dagli altri. L'unica resurrezione possibile e' quella di ripartire dopo aver espiato le proprie colpe, solo pagando si puo' essere accettati ancora allo stesso tavolo, se non si paga si verra' sempre trattati come debitori inaffidabili da emarginare e tener lontani. La Juventus e' morta e non se ne fa una ragione : i giocatori negano, Capello sbraita, gli ex dirigenti piangono..e i tifosi? I tifosi son costretti a subire l'ennesima beffa; non basta la ormai certa retrocessione con conseguente cessione di tutti i suoi campioni e fine di ogni aspirazione europea per almeno due anni, bisognava anche dargli il contentino per poi strapparglielo di mani quando verranno lette le sentenze. Dispiace per quei tifosi che tanto sognavano la terza stella e proprio ora che l'avevano avvicinata si ritroveranno catapultati piu' indietro. L'iniziale incredulita' dei tifosi sta lasciando spazio alla rassegnazione, l'iniziale tirarsi fuori dei dirigenti sta invece lasciando spazio alla volonta' di tirar dentro anche gli altri. L'errore di molti tifosi juventini e' non capire che qualunque punizione inflitta agli altri dovra' per forza essere proporzionale a quella che sara' inflitta alla Juve, piu' gravita' verra riscontrata nel comportamento degli altri e piu' aumentera' la sanzione per chi era al vertice di tutto. Non si possono dare gli stessi anni di galera a chi ha ucciso e a chi faceva il palo. Questo non vuol dire che Moggi non debba parlare, ma chi spera nel coinvolgimento degli altri deve rendersi conto che farlo e' da autolesionisti. Stamattina saranno rese note le nuove e definitive intercettazioni telefoniche. Si mormora che quest'ondata coinvolgera' Galliani ed il Milan piu' di quanto lo fossero prima ma che soprattutto gettera' ancor piu' benzina sul fuoco della GEA, della stessa Juventus e delle squadre salvatesi per miracolo le passate stagioni. Non e' escluso che vengano fuori anche nomi di insospettabili, in un anno di intercettazioni in cui si e' ascoltata la minima conversazione, parrebbe al contrario strano che qualcuno non venisse mai nominato a nessun livello e da nessun interlocutore. E' inoltre facile prevedere che chi aveva capito il gioco della Juve avesse cercato di tutelarsi con metodi antipatici ma sicuramente meno gravi di chi questo sistema lo ha organizzato e ne ha tratto tutti i vantaggi finali. La giornata di oggi sara' molto importante perche chiarira' finalmente il quadro generale e la dimensione effettiva ello scandalo, inoltre esaudira' o spazzera' le speranze di chi prima di veder spiccata la sua testa vuole veder mozzare quella degli altri. Moggi si e' dimesso e lascera' il mondo del pallone, gli sportivi ringraziano e non lo rimpiangeranno : potra' sempre reciclarsi in qualche trasmissione sportiva, un ambiente in cui pare essere ottimamente inserito.

domenica, maggio 14, 2006

Cellino : il Milan ha sventato un piano GEA

(ANSA) - CAGLIARI, 14 MAG - 'C'era un piano per mandare il Cagliari in serie B'. Lo afferma il presidente del club sardo, Massimo Cellino. 'Il piano - accusa Cellino - lo aveva orchestrato la Gea e lo avrebbe dovuto eseguire l'arbitro De Santis. A far saltare tutto (il Cagliari si e' salvato con due giornate d'anticipo), e' stata la correttezza del Milan e il mio precipitoso ritorno in Italia'.

Le lunghe ore del Milan

Per il Milan e' un lungo fine settimana iniziato con un Venerdi nerissimo e che si concludera' solo Lunedì sera. I fronti su cui il Milan si batte sono tre : la presunta implicazione nello scandalo Calciopoli, l'addio del suo campione Shevchenko e l'assegnazione dello scudetto. Riguardo l'ultimo punto c'e' poco da dire, domani probabilmente verra' conquistato sul campo dalla Juve che lo perdera' poi molto probabilmente in tribunale. Che la Juventus perda domani e' praticamente impossibile, la Reggina e' gia' salva, priva di alcuni uomini (squalificati da Pieri domenica scorsa) e gioca nel campo neutro di Bari invece che nella calda (in tutti i sensi) Reggio Calabria. Chiamarle coincidenze alla luce delle intercettazioni pare ormai anacronistico, tutti sanno che questo campionato e' falsato ma tutti lo termineranno come se fosse una fastidiosa formalita'. Le intercettazioni della scorsa stagione han fatto capire che la Juventus dirigeva un sistema di deliquenti che operava nel suo interesse,si deduce che un sistema vincente (la Juve ha vinto uno scudetto nel 2005) non si smantella l'anno successivo e che dunque anche questo Campionato e' da ritenersi falsato. E' giusto revocare alla Juve entrambi gli ultimi due Campionati ed assegnarli alla seconda classificata, proprio come si fa nell'atletica quando la medaglia d'oro si scopre che ha barato. Se anche lo scudetto di domani non le venisse revocato per questo motivo, il trofeo andrebbe lo stesso alla seconda perche' la Juve verra' sicuramente portata in ultima posizione e retrocessa in serie C (perdendo ogni privilegio acquisito, quindi niente partecipazione alla prossima CL e rescissione di quasi tutte le sponsorizzazioni). Stando cosi' le cose, il Milan avrebbe gia' vinto matematicamente lo scudetto in quanto eventuali punti di penalizzazione (per la responsabilita' oggettiva nel caso Meani) sarebbero inflitti nella prossima stagione. Proprio lo scandalo in cui e' stato implicato il Milan ha creato dei nodi che potranno sciogliersi solo Lunedi quando per forza di cose verranno rese note tutte le informazioni raccolte dalla Procura di Napoli. Venerdi la squadra rossonera e' balzato alle cronache a causa di imprudenti dichiarazioni dei p.m., frasi subito utilizzate dalla stampa per far scalpore e quasi equiparare due situazioni molto distinte come quelle per ora accertate delle due grandi squadre del calcio italiano. La Juventus ha infatti creato e sfruttato un'organizzazione che le facesse vincere delle partite, il Milan ha invece fatto pressioni verbali (per mezzo di un collaboratore) atte a cercare di limitare i danni ed evitare di essere truffati. I sistemi utilizzati da Moggi erano ormai a conoscenza di tutti i dirigenti di serie A (e han fatto malissimo a tacere) e quindi si era creato un ambiente molto difficile in cui si cercava di sopravvivere inventandosi anche soluzioni poche ortodosse. La differenza tra i due comportamenti risiede nella loro gravita', nei motivi che li hanno indotti e nella forza con cui hanno inciso sul sistema calcio. Partendo da questa consapevolezza e' dunque lecito aspettarsi altre intercettazioni in cui dirigenti di altre squadre possono aver chiesto garanzie ai designatori (e tra loro potrebbe spuntare proprio Lunedì' il nome di Galliani) o possono aver avviato altro genere di controllo (come l'Inter che ha assoldato un investigatore privato). La situazione del Milan e' dunque molto piu' morbida di quella delle altre squadre implicate, se restassero cosi' le cose si tratterebbe solo di un goffo tentativo di autodifesa punibile con la squalifica di Meani ed eventualmente Galliani.E' molto curioso pensare a come e' stata accolta ieri la notizia del coinvolgimento del Milan, accomunato a Lazio, Fiorentina e Juventus semplicemente in base ad un conteggio aritmetico delle partite sospette in cui queste squadre erano coinvolte. I p.m. hanno parlato di squadre maggiormente coinvolte (senza specificare in cosa consiste questo coinvolgimento) citando quelle presenti in almeno 3 partite sospette, andando poi ad approfondire si scopre che il Milan in una di queste tre partite era addirittura parte lesa e nelle altre due e' stata in parte danneggiata (raccogliendo alla fine 4 punti su 9). Chi vuole fare serio giornalismo dovrebbe prima studiarsi le notizie e poi fare i titoli ad effetto. Gli stessi p.m. hanno anche parlato implicitamente di leggero coinvolgimento dell'Inter, ma anche qui studiandosi il tabellino si scopre che quell'Inter-Fiorentina e' nel calderone solo a causa delle ammonizioni di Viali e Obodo (che due settimane dopo salteranno la Juventus per squalifica). Il Milan quindi attualmente non deve preoccuparsi, se poi lunedi spunteranno altre cose piu' gravi come un illecito sportivo(ma a questo punto pare difficile che due bande di ladri rapinino la stessa banca se e' impossibile spartirsi il bottino), sara' giusto che paghi anche lei con la retrocessione, se si tratta invece di semplici pressioni dovute al pesante ambiente creato da Moggi, sarebbe slealta' sportiva e dovra' accettare i punti di penalizzazione con cui iniziare il prossimo Campionato. C'e' anche da dire che la conferenza stampa di Galliani pare un tentativo di mettere le mani avanti, una leggitima puntualizzazione che potrebbe nascondere il timore che Lunedi possa essere coinvolto in questioni da lui ritenute leggere ma che possono essere amplificate dall'attuale situazione di caos.

L'altra spinosa questione riguarda Shevchenko ma ormai le spine sembrano aver lasciato il posto ad una consapevolezza : Shevchenko ha disputato con il Parma i suoi ultimi minuti in rossonero. Il Milan ha dovuto scegliere tra lui ed Ancelotti (non per volere del tecnico), se li sarebbe tenuti tutti entrambi ma ha dato ad Ancelotti la priorita' di contratto. Shevchenko ne ha preso atto e ha scelto la via di Londra adducendo giustificazioni poco plausibili e molto infantili. E' inutile cercare di ammorbidire i tifosi, questo film lo abbiamo gia' visto sia con Ronaldo e l'Inter che con Zidane e la Juve. Sembra dunque avverarsi lo scenario preannunciato da Il Calciofilo dieci giorni fa, con il soldi dell'ucraino il Milan comprera' un grande attaccante e si portera' a casa due pezzi pregiati del Chelsea (Crespo e Gallas). A posteriori il rifiuto a prendere Buffon sembra essere stato lungimirante, il portiere della Juve se riconosciuto colpevole per il caso scommesse rischia una squalifica di almeno 18 mesi.

L'arbitro De Santis e' stato intanto sollevato dall'incarico di fischiare ai mondiali, una scelta obbligata e giusta, non si puo' dare un incarico rappresentativo ad una persona indagata per associazione a delinquere e di cui si sono scoperte (sempre con il metodo delle intercettazioni) pecche morali spaventose. Il nostro augurio e' che un simile personaggio non si avvicini mai piu' ad un campo di calcio e che il suo posto venga preso da Gianluca Paparesta.

Beppe De Beppis

sabato, maggio 13, 2006

Sondaggi del Sabato

Nel pomeriggio scrivero' articoli piu' dettagliati sul caso Shevchenko sul caso Mancini (sembra davvero che abbia gia' firmato Fabio Capello, come ipotizzava il Calciofilo due settimane fa). Nel frattempo invito tutti i lettori del Calciofilo a rispondere a questi due sondaggi, utilizzando la funzione "comments" che trovate sotto l'articolo.

SONDAGGIO A

Appurato che Shevchenko lascera' il Milan, per sua propria scelta e non della societa' che intendeva trattenerlo, Il Calciofilo vi chiede di esprimere una preferenza per il giocatore che ritenete piu' idoneo a sostituirlo

1) Samuel Eto'o 2) Thierry Henry 3) Fernando Torres 4) Adriano 5)Ruud Van Nistelrooy

SONDAGGIO B

Ritenete che l'Inter abbia fatto bene a mettere sotto contratto Capello o avreste preferito Mancini?

1) Capello 2) Mancini 3) un altro allenatore (specificarlo)

venerdì, maggio 12, 2006

Le partite sotto inchiesta

Ecco l'elenco riguardante Milan, Juventus, Fiorentina e Lazio :

Reggina-Juventus 2-1 (6-11-04) Lecce-Juventus 0-1 (14-11-04) Juventus-Lazio 2-1 (5-12-04)Fiorentina-Bologna 1-0 (5-12-04) Bologna-Juventus 0-1 (12-12-04) Juventus-Udinese 2-1 (13-2-05) Roma-Juventus 1-2 (5-3-05)Inter-Fiorentina 3-2 (20-3-05) Fiorentina-Juventus 3-3 (9-4-05) Chievo-Lazio 0-1 (20-2-05)Lazio-Parma 2-0 (27-2-05) Bologna-Lazio 1-2 (17-4-05) Siena-Milan 2-1 (17-4-05) Lazio-Fiorentina 1-1 (22-5-05) Chievo-Fiorentina 1-2 (8-5-05)Lecce-Roma 3-3 (29-5-05) Livorno-Siena 3-6 (8-5-05) Milan-Brescia 1-1 (10-4-05) Milan-Chievo 1-0 (24-4-05) Arezzo-Salernitana 2-0 (29-5-05).

EDIZIONE STRAORDINARIA - Il Milan indagato

Anche il Milan e' entrato nell'indagine Calciopoli che sta distruggendo la credibilita' del calcio italiano. Contestualmente a questa notizia e' stato reso noto l'elenco delle persone chiamate a comparire dalla Procura di Napoli (la pubblico in fondo all'articolo). Questa lista infinita di arbitri, dirigenti e giornalisti, ci puo' aiutare a cercare delineare un quadro sempre piu' confuso che giorno dopo giorno implica nuove squadre. Al principio fu la Juventus, poi la Lazio e la Fiorentina, oggi il Milan e da Santo Domingo era arrivata anche l'Inter (ma se la squadra nerazzurra non e' stata citata dai p.m. ci sara' un motivo, vista anche la scarsa attendibilita' di Gaucci). Sicuramente e' difficile mettere insieme le varie informazioni perche' davvero ci sono diverse procure e filoni sui quali si sta indagando. Il sospetto che sia tutto partito da una soffiata inizia ad essere plausibile, non e' pero' ancora possibile sbilanciarsi da parte di chi sia arrivata.
Che il Milan fosse coinvolto era apparso chiaramente ieri dalle parole di Galliani, rispetto a questa situazione era lecito aspettarsi parole piu' dure dal presidente di Lega ed invece abbiamo ascoltato frasi che sapevano molto di "coda di paglia". Evidentemente era a conoscenza che qualcuno del Milan era indagato anche se in effetti non e' stato convocato nessun dirigente importante (contrariamente a quelli di Juve, Fiorentina e Lazio). E difatti leggendo la famosa lista spunta il nome solamente il nome di Leandro Meani, responsabile dei rapporti con gli arbitri del Milan. Sarebbe lui l'anello di congiunzione tra i vertici della squadra rossonera e il designatore Bergamo, non si sa ancora nulla ma e' lecito aspettarsi conversazioni come quelle tra Moggi e Pairetto. Si e' parlato di grumo di potere che vede conivolte Juve, Milan, Lazio e Fiorentina : le ultime due potrebbero aver pagato il salvataggio dalle serie inferiori, il Milan aveva il potere politico mentre la Juventus era il gran burattinaio di un sistema che coinvolgeva dai giornalisti agli arbitri. Il fatto pero' che tra gli indagati ci siano giornalisti fortemente antimilanisti (Franco Melli su tutti) unito alla frase di Moggi a Baldas ("Sul Milan puoi battere") puo' far credere che si siano confuse due situazioni poche chiare nello stesso scandalo. Da un lato l'utilizzo del potere politico per salvare societa' e ricevere in cambio qualche favore , dall'altro l'utilizzo sistematico degli arbitri per vincere titoli sportivi. Sarebbero due vergogne ma assolutamente distinte una dall'altra (questo spiegherebbe anche le mancate vittorie sportive del Milan), messe insieme solo dal fatto che qualcuno si sia deciso finalmente a ripulire il calcio.


I 41 invitati a comparire dalla Procura di Napoli per l'inchiesta sul calcio, con i relativi incarichi.- Luciano Moggi: direttore generale della Juventus.- Antonio Giraudo: amministratore delegato della Juventus.- Paolo Bergamo: ex designatore arbitri.- Pier Luigi Pairetto: ex designatore arbitri.- Tullio Lanese: presidente dell'Associazione italiana arbitri.- Innocenzo Mazzini: vice presidente della Figc.- Francesco Ghirelli: segretario Figc.- Massimo De Santis: arbitro.- Maria Grazia Fazi: impiegata Figc ed ex segretaria Can.- Gennaro Mazzei: responsabile assistenti nella commissione Can.- Pasquale Rodomonti: arbitro.- Duccio Baglioni: assistente.- Ignazio Scardina: giornalista di Rai Sport.- Carmine Alvino: assistente.- Francesco Attardi: generale Gdf.- Fabio Basili: poliziotto.- Paolo Bertini: arbitro.- Franco Carraro: presidente Figc.- Enrico Ceniccola: assistente.- Gabriele Contini: assistente.- Andrea Della Valle: presidente Fiorentina.- Diego Della Valle: presidente onorario Fiorentina.- Paolo Dondarini: arbitro.- Marco Gabriele: arbitro.- Giuseppe Foschetti: assistente.- Silvio Geminiani: assistente.- Alessandro Griselli: assistente.- Marco Ivaldi: assistente.- Giuseppe Lasco: capitano Gdf.- Claudio Lotito: presidente Lazio.- Leonardo Meani: dirigente Milan.- Sandro Mencucci: amministratore esecutivo Fiorentina.- Domenico Messina: arbitro.- Alessandro Moggi: amministratore Gea.- Narciso Pisacreta: già assistente, ora vice commissario Can.- Claudio Puglisi: assistente.- Gianluca Rocchi: arbitro.- Salvatore Racalbuto: arbitro.- Paolo Tagliavento: arbitro.- Stefano Titomanlio: assistente.- Pier Luigi Vitelli: poliziotto.

I "raccomandati". C'era un referente per gli arbitri.

Le voci sulla Juventus ormai si sono allargate fino ad abbracciare un po' tutto cio' che ruota intorno al calcio, si e' passati da relazioni pericolose ad uno scandalo di proporzioni inimmaginabili. A pochi giorni dal Mondiale sembra ormai sicuro che Moggi controllasse anche le convocazioni della Nazionale suggerendo a Lippi i giocatori da convocare.
Fino a questo momento nessun mezzo informativo ha fatto i nomi, "Il Calciofilo" invece ha scelto di fare alcuni nomi che potrebbero in qualche modo entrare nella vicenda. Si tratta di giocatori molto sopravvalutati e comprati dalla Juventus per poi essere girati a squadre dello stesso circuito (una sorta di ciambella di salvataggio davanti ad un fallimento). Il caso piu' evidente e' quello di Nicola Legrottaglie, convocato in Nazionale pur avendo dimostrato di avere evidenti limiti tecnici e girato al Siena dopo le esperienze fallimentari a Torino e Bologna. Lo stesso Siena e' stato scippato a Gigi Simoni per essere affidato ad un allenatore GEA, De Canio. Ma le strane convocazioni sono anche quelle di Blasi, Giannichedda e Liverani. Il Perugia era tutto in mano alla GEA, da Nakata a Liverani, dalla promessa Gatti a Materazzi. I giocatori che invece hanno in qualche modo litigato con Moggi hanno perso il giro azzurro e sono finiti all'estero : Maresca (un delitto non portarlo in Germania), Miccoli e Fiore costituiscono un esempio. La notizia piu' importante viene pero' da Napoli : un importante arbitro sarebbe stato incaricato di avvicinare i colleghi piu' influenzabili ed indottrinarli verso direzioni di gara particolari (cartellini gialli mirati). Questo arbitro sembra aver eseguito questa attivita' con ammirata solerzia tanto da meritarsi importanti riconoscimenti. Sulla sua figura si stanno concentrando gli inquirenti napoletani, probabilmente proprio da sue relazioni con ambienti pericolosi della zona e' stato innescato tutto il polverone. Addirittura rimbalzano voci secondo le quali son gia' pronti due mandati d'arresto eccellenti (per rispetto verso la legge italiana non mi posso permettere di fare i nomi) che verranno eseguiti questo fine settimana. Lo scandalo delle scommesse e' invece cosa fresca e riguarderebbe giocatori bianconeri (o che ai tempi lo erano) che hanno effettuato puntate irregolari, il caso non e' pero' commentabile fino in fondo in quanto non e' ancora dato sapersi quali partite siano state oggetto di scommessa e con quali risultati. I nomi anche in questo caso e' impossibile farli, si parla di giocatori della Juventus e si sa che e' partito tutto da Parma (probabilmente tramite un mediatore del parmense conoscente di qualcuno). I lettori de Il Calciofilo si faranno la propria idea. L'unica cosa certa e' che c'e' abbastanza materiale per ipotizzare sempre piu' un finale con retrocessione della Juventus e almeno uno scudetto assegnato al Milan. L'aspetto piu' inquietante e' che sembra che da un gioco che fanno tutti (le parole di Galliani erano molto morbide sul tema Moggi-Pairetto, quasi come se lui stesso avesse qualche volta telefonato a Bergamo) si sia scoperto un gioco molto piu' grande e che chi si credeva burattinaio si e' riscoperto marionetta o solo un pezzo di un enorme ingranaggio. Tornando al calcio giocato, l'Inter ha vinto la Coppa Italia, l'unico torneo ufficiale in cui si fa turnover per le amichevole estive. E' comunque un premio di consolazione per Mancini sulla cui testa oltre all'ombra di Walter Zanga si e' riproposta con forza quella di Fabio Capello.

giovedì, maggio 11, 2006

Le due squadra lombarde, Maresca merita la Nazionale

Telefonopoli e' giunta nella sua fase critica.
Aspettando il giorno 15, quando saranno divulgate le nuove intercettazioni, dobbiamo solo attendere Venerdi per sapere qualcosa di piu' dall'Espresso. Chi ha curiosato nei documenti della procura di Napoli , ha riferito che la situazione e' davvero grigia e che sono implicate anche due squadre lombarde ed il Messina. Appare chiaro il tentivo di buttarla in caciara per fare del detto "mal comune mezzo gaudio" una sorta di ancora di salvezza per tutti quei tifosi terrorizzati dallo spettro della retrocessione in serie C. E' evidente che non si tratti di Milan e Inter, chi ha fatto questa affermazione ha voluto insuinare qualcosa; una provocazione uscita male perche' che senso ha citare tranquillamente il Messina e poi fare poi il vago con le altre? L'unico modo di trovarci un senso e' pensare che chi ha messo in giro la voce ha voluto far credere che siano coinvolte Milan e Inter, un comodo scudo per affrontare la grandinata che si sta abbattendo sul mondo Juventus. E' molto piu' probabile invece che la situazione si stia mettendo davvero male per la Juve, queste indiscrezioni trapelate sono state riportate da un'altra fonte che ha ammesso che l'intera vicende riguarderebbe soltanto la Juventus (che avrebbe aggiustato 20 partite tra cui le sfide con Atalanta e Brescia, le due misteriose lombarde). Se prima la retrocessione in C era solo una campagna de Il Calciofilo, adesso sembra davvero una delle ipotesi piu' probabili (la situazione sarebbe gravissima sul serio, un inedito per il calcio italiano).Sento molti discorsi di tifosi che difendono la Juventus tirando in causa la eventale implicazione anche delle altre big, voglio ricordare che un'indagine si apre su chi e' sospettato di qualcosa e non su chiunque operi nello stesso ambito. Se intercettano il direttore di una banca, non e' assolutamente ne' ovvio ne' probabile che siano sotto intercettazione tutti i direttori delle banche italiane. Questo deve essere chiaro o si continua a vivere nella falsa speranza che prima o poi spunti un altro nome o nella ingiustificata rabbia del "se la prendono solo con noi". Questa indagine riguarda la Juventus ed e' molto probabile che sia tutto legato a questa societa', altri soggetti possono entrarci solo per via indiretta e comunque si ricaverebbero posizioni dai contorni meno delineati. Inoltre anche l'implicazione di altre squadre non dovrebbe sottrarre la Juventus (e' l'unica squadra certa che ha barato) dalla giusta penalizzazione che avverra'. Se siedo ad un tavolo da poker con altri tre bari (come me) il primo che viene sorpreso viene allontanato dal tavolo, se poi anche altri vengono scoperti allora verranno allontanati anche loro. Non ha senso che chi viene sorpreso barare venga accettato al tavolo fino a quando non ne scoprono almeno un altro. Capisco che i tifosi ragionino cosi', ma certi giornalisti vicini a Torino dovrebbero accettare la realta' dei fatti senza troppe fantasiose interpretazioni. Chiudo dedicando qualche riga alla squadra per cui faccio il tifo, il Sevilla. Ieri il Sevilla si e' aggiudicata la Coppa Uefa grazie alla prestazione straordinaria di Enzo Maresca, definito "il miglior italiano che abbia mai giocato in Spagna "(noi dobbiamo ancora aggrapparci a Suarez). Un destino incredibile il suo, e' riuscito a trionfare proprio durante il periodo di declino di chi l'ha scaricato. Enzo Maresca non e' naturalmente nel giro della Nazionale e adesso i motivi sembrano piu' chiari, il mio augurio e' che possa essere convocato lunedi da Lippi perche' e' senza dubbio un valore aggiunto che sta vivendo un momento magico. Il Sevilla ha vinto la Coppa proprio l'anno successivo alla vendita della sua stella, Julio Baptista, un campionissimo che merita il Brasile piu' dello sponsorizzato Adriano (a proposito, forse l'Inter si e' confusa perche' l'Adriano del Sevilla e' molto piu' forte del nostrano), ma che ha scelto il momento peggiore per andare al Real Madrid (Cassano ne sa qualcosa) .Fino a lunedi "Il Calciofilo" si battera' per la convocazione ai Mondiali di Maresca, una campagna che speriamo di vincere come l'ultima in cui chiedevamo lo scioglimento della GEA. Enhorabuena, Sevilla.

Beppe De Beppis

mercoledì, maggio 10, 2006

Le due correnti che stanno decidendo il calcio

L'Italia pallonara e' rimasta senza teste, ma la decima industria italiana (il calcio) non puo' permettersi di stare a guardare e deve sostituire subito i dirigenti silurati nell'ambito di Telefonopoli. Le nuove scelte saranno molto politiche e poco tecniche, dipendera' tutto da quale delle due correnti riuscira' a spuntarla in quella guerra intestina che si sta combattendo in questi giorni. C'e' chi ha interesse a insabbiare tutto dando qualche punizione di facciata e c'e' chi vuole approfittare della situazione per creare un anno zero del calcio italiano. Se dovessero spuntarla i primi, la situazione attuale non cambierebbe di molto, semplicemente verrebbero spostate alcune pedine o promossi quelli che adesso sono misteriosi comprimari delle macchinazioni della lobby moggiana. Se invece dovessero vincere i secondi lo scenario cambierebbe immediatamente. Innanzitutto la Juventus verrebbe retrocessa in serie C senza alcuna possibilita' di sconto o riduzione, i dirigente ritenuti colpevoli di illecito sarebbero radiati mentre la classe arbitrale verrebbe completamente riorganizzata con Collina garante e con il ritorno al sorteggio integrale. La posizione di Mattei non e' chiara, si aspettano eventuali intercettazioni riguardanti questa stagione in cui e' stato designatore. Per Mondiali potrebbe essere ripescato all'ultimo momento Gianluca Paparesta, la posizione di De Santis e' in questo momento troppo pesante (fosse anche per i soli gravissimi sospetti sul suo operato) per poter essere proposto in una competizione piena di veleni e piu' o meno espliciti sotterfugi. Se dovesse vincere la cordata "anno zero" ci saranno le candidature di Gianni Rivera alla Federcalcio (personaggio molto distante dall'attuale lobby e molto vicino al nuovo Governo di centrosinistra), di Baldini alla Lega (e' conosciuto come il piu' abile anti-Moggi) e per un CT di garanzia in Nazionale. Questa scelta sarebbe drastica perche' si scontrerebbe con forti interessi finanziari ma allo stesso tempo e' anche vero che stanno nascendo diverse motivazioni che renderebbero improponibile una decisione morbida (la credibilita' del calcio sta molto a cuore ai colossi dell'informazione e alle societa' di calcio stesse).
Il cordone "conservatore" ha colto la prima vittoria con le dimessioni forzate di Franco Carraro, per paradosso il piu' conservatore dei conservatori era diventato una mina vagante in grado di decidere in due giorni per il pugno duro. Girano voci che Carraro sia stato dimesso dopo che aveva gia' deciso la retrocessione della Juventus. Un colpo di spugna che non e' piaciuto, il presidente aveva infatti ignorato per sette mesi i fascicoli della procura di Torino e ha deciso il cambiamento di rotta solo dopo il polverone alzato dalla stampa. Carraro ha parlato chiaro e l'unico modo di limitare i danni era quello di isolarlo (sovrapponendogli finanche la conferenza stampa bluff di Giraudo); l''uomo di calcio ma soprattutto di politica, ha capito che lo stavano bruciando e ha deciso di lasciar spazio a chi potesse fare giustizia senza troppi bastoni tra le ruote. Se l'Italia dovesse vincere i Mondiali sarebbe un brutto segnale in tal senso, l'attuale lobby e' molto ben collegata con i poteri esteri e la FIGC e' troppo importante per la FIFA per finire in mano a gruppi ritenuti troppo progressisti. La notizia e' che la FIFA, pur di non perdere l'Italia degli attuali padroni, e' anche disposta a facilitare una sua vittoria finale, evento che condizionerebbe di molto l'opinione pubblica e renderebbe meno amara Telefonopoli permettendo di salvare le basi del castello.

martedì, maggio 09, 2006

L'ammutinamento di Carraro

Franco Carraro si e' dimesso. Uno dei più longevi depositari del potere calcistico ha deciso di abbandonare prima che la nave affondi . Questo sembrerebbe ad una prima lettura. Una lettura fortemente condizionata da chi ragiona per luoghi comuni ed e' stato abilmente indottrinato da chi ha dipinto Carraro come il male oscuro del calcio degli ultimi anni. Scagliarsi contro Carraro e' facile, nessuno sa con precisione che ruole ricopre e quali funzioni esercita, ma poi lo tratta come il caprio espiatorio di qualsiasi problema o magagna riguardante l'Italia calcistica. Trapattoni puo' sbagliare formazione e convocazioni, Totti puo' sputare su un avversario, i presidenti possono taroccare i passaporti o le regole del gioco , tutti possono tutto : alla fine sara' sempre colpa di Carraro. L'indottrinamento pare aver funzionato, le sue dimissioni sono state accolte con giubilo ed entusiasmo da tifosi che di quest'uomo sanno ben poco. Han celebrato la vittoria anche quegli stessi urlatori che le intercettazioni telefoniche han scoperto legati in qualche modo a chi vedeva in Carraroun fastidioso ostacolo. Forse lui sapeva tutto, sicuramente non e' cascato dalle nuvole, ma l'impressione che aveva dato davanti ai taccuini e' stata quella di un presidente deciso ad andare fino in fondo pur di punire i responsabili di questo terremoto calcistico. La dottrina aiuta da sempre ad azzardare conclusioni, la piu' comune in questo caso e' che queste dimissioni siano figlie di un'indagine che lo vedra' coinvolto direttamente. Un mettere le mani avanti, insomma. La cronaca dice invece che Moggi non solo non era molto contento di Carraro, ma che spesso ha dovuto anche bypassarlo grazie all'aiuto di un suo vice (Mazzini) con il quale scambiava commenti poco lusinghieri proprio nei confronti del "grande vecchio". Sorge allora il dubbio che ci siamo sbagliati, che forse il "male oscuro del calcio" era in realta' un personaggio di garanzia che riusciva ad evitare il tracollo definitivo del sistema, un gran burattinaio che si era reso conto che qualcuno stava esagerando. Le sue parole di Venerdì mi avevano positivamente impressionato, sembravano sincere come sincera era la promessa di giustizia che arrivava per una volta forte e decisa. Qualcuno pero' deve essersi spaventato, e invece di affondare con il capitano e la sua barca, ha deciso l'ammutinamento. Le chiave di lettura de Il Calciofilo non puo' essere dunque quella proposta nelle righe iniziali di questo articolo, per fortuna sappiamo leggere oltre l'opinione dominante e siamo vaccinati agli urlatori in vestito gessato. Il comandante e' stato buttato dalla barca nell'ultimo tentativo disperato di non farla affondare. Telefonopoli e' una cosa seria, qualcuno paghera' e questo qualcuno ha deciso di far fuori chi piu' di tutti era deciso a mostrargli il conto. Bisogna solo sperare che la giustizia non si fermi e che faccia il suo corso, chiunque prendera' il posto di Carraro deve lavorare per il futuro del calcio senza alcun compromesso. Non e' l'ora della diplomazia, adesso e' l'ora della giustizia : e' l'ora che la Juventus venga retrocessa in serie C.

Ho ricevuto numerose email di complimenti per aver parlato di De Santis qualche ora prima che venisse ufficialmente coinvolto nelle indagini (l'articolo di ieri lo sta a dimostrare) , accetto i complimenti ma ricordo che per chi vuol far bene queste mestiere, questi scoop non devono essere l'eccezione ma un'eccezionale normalita'.

Beppe De Beppis

lunedì, maggio 08, 2006

Saltano le prime teste, delusione Delle Alpi

Telefonopoli e' scoppiata e contrariamente a quanto si poteva sospettare stanno arrivando anche i primi risultati. Chi era convinto che l'importanza dei soggetti in gioco avesse accelerato il processo di insabbiamento si deve ricredere. Questa volta gli interessi in gioco sono troppi, la Juventus ha mostrato il fianco e scoprendosi nuda davanti all'evidenza e' diventata un bersaglio facilissimo da colpire. Tutti quelli che fino ad ora avevano accettato con rassegnazione la sua lunga ombra, non perderanno l'occasione per trafiggerla . Il Calciofilo stesso ha preso una posizione decisa sin da subito, attraverso queste pagine ho chiesto la retrocessione in serie C della Juventus, la radiazione dei protagonisti di questa vicenda e lo scioglimento della GEA World.
Come ho gia' avuto modo di spiegare, questi provvedimenti non bisogna vederli come pura punizione ma come ancora di salvezza per la credibilita' di questo sport e nel contempo come un'unica occasione per la Juve di ripulirsi da antichi luoghi comuni e depurarsi con il piu' nobile dei gesti : pagare per i propri errori.
I primi risultati stanno arrivando ed e' proprio questo che fa tremare quei tifosi al "delle Alpi" che hanno insultato un giudice, difeso una dirigenza a dir poco bruciata e gettato al vento la possibilita' di prendere le distanze da un'etichetta che comincia a prender le dimensioni di una targa. Mi ero augurato una risposta matura dei tifosi juventini, quelli che sono accorsi ieri allo stadio non hanno raccolto il mio appello.
Parlavo di primi risultati e in effetti le conseguenze si stanno espandendo a macchia di leopardo.
Il primo a pagare e' stato Pairetto, silurato immediatamente dall'UEFA e probabilmente non piu' in grado di occupare poltrone di rilievo.
L'AIA ha deciso anche di sospendere tutti gli arbitri coinvolti nelle intercettazioni, i loro nomi non erano infatti presenti nelle ultime designazioni di Mattei e probabilmente hanno terminato il loro Campionato. Rimane il grande mistero De Santis, un arbitro capace di combinarne di cotte e di crude ma che fischiera' ai mondiali al posto del piu' bravo Paparesta.
Gli altri provvedimenti sono arrivati ieri per bocca di Franco Zavaglia e riguardano il prossimo scioglimento della GEA, loro dicono che "si sono scocciati", in realta' non hanno alternativa ora che il terreno inizia a franargli sotto i piedi.
Il sacrificio degli arbitri e delle culle dorate dei figli GEA non deve pero' essere un parafulmine, i veri responsabili sono altri (il telefono sotto controllo era quello di Moggi padre, non dimentichiamocelo) e se ci deve essere un'epurazione si deve partire da loro.
Distruggendo una rete non si distrugge un pescatore, passata la tempesta tornera' a riva e ne comprera' un'altra; l'unico modo per non farlo piu' pescare e' togliergli la barca ed esiliarlo sui monti.
La Juventus ha fatto capire per bocca di John Elkann che il ciclo della Triade e' finito (ma forse questa fine forzata e' coincisa con quella naturale), i tre dirigenti han pagato dunque con il posto di lavoro. Questa pero' e' una decisione della Juventus che non incidera' per nulla con quella che prenderanno i Tribunali, allontanando un dirigente non ci si puo' sottrarre a quello che e' successo e la retrocessione della Juventus appare l'unico tassello mancante ad un mosaico che a questo punto pare doversi completare per diverse ragioni. La spinta mediatica e l'indignazione popolare rischiano infatti di togliere soldi a grossi colossi (pensate a chi ha pagato a caro prezzo i diritti televisivi) e alle altre societa' stesse (meno credibilita', meno introiti).
In attesa di ulteriori sviluppi e che vengano pubblicate altre intercettazioni (e verranno molto presto) , non ci resta che guardare con un certo distacco al calcio giocato e concentrarci di piu' verso quegli uffici in cui si sta decidendo il futuro della nostra passione.

Beppe De Beppis

Vi invito a leggervi le importantissime novita' che riguardano Il Calciofilo (trovate un articolo qua sotto) e a gustarvi, tra gli articoli di ieri, l'esordio sulle nostre pagine di Diego Baldoin, un competente e preparato collega che ci onorera' del suo occasionale contributo.
Rinnovo infine l'invito ad utilizzare la funzione "commenti" per esprimere il vostro punto di vista e fornirci nuovi spunti di riflessione.

Il Calciofilo trasloca

Con soddisfazione comunico che grazie ai risultati ottenuti nei primi giorni di vita, il Calciofilo abbandona la dimensione del blog e si trasferisce su un dominio tutto suo.
Il nuovo indirizzo de Il Calciofilo e ' :

http://www.ilcalciofilo.com

Per il momento non noterete nessuna differenza rispetto alla vecchia versione, il fatto pero' di aver traslocato e' molto importante perche' ci permettera' di costruire un sito piu' elegante, funzionale e completo. Se qualcuno e' interessato a collaborare al progetto non deve far altro che scrivere una mail ad ilcalciofilo@ilcalciofilo.com
Come avrete notato nell'edizione di ieri, il Calciofilo ha deciso di aprire le porte anche ad altri editorialisti che scelti dal sottoscritto e da Beppe De Beppis, sapranno dare pepe al sito e fornire visioni differenti a quelle dell'opinionista principe. Vi lascio ora alla consueta e prestigiosa opinione di Beppe De Beppis.

Dozio Brigantelli (direttore editoriale)

domenica, maggio 07, 2006

Tutto come previsto

Il campionato e' deciso da mesi ma potra' essere festeggiato solo all'ultima giornata, un paradosso dovuto all'incredibile calo della Juve che e' stato pero' tenuto sotto controllo grazie al bottino di punti raccolto in inverno. La Juventus potra' festeggiare domenica lo scudetto per la terza volta in un anno. Potrebbe pero' essere un festeggiamento amaro perche' il rischio che venga retrocessa in serie C e' ormai piu' che un'ipotesi, il caso Telefonopoli ha aperto scenari impensabili. A Napoli si sta indagando su qualcosa di veramente importante, insabbiare una slealta' sportiva e' possibile, farlo con un illecito (in cui sembra siano coinvolte organizzazioni estranee al calcio) e' gia' piu' complicato. Che il ciclo Juve fosse finito gia' lo si sapeva (leggere mio editoriale in tempi non sospetti), che dovesse finire cosi' non era forse presente nei peggiori incubi di un tifoso bianconero. La retrocessione oltre al prestigio e all'immagine vorrebbe dire anche almeno un anno (se si optasse per la B e non per la C1-A) senza Champion's League e l'obbligo di vincere la Coppa Italia per almeno un posto Uefa.
L'aspetto positivo e' che questo clamoroso declassamento potrebbe ripulire definitivamente l'immagine della societa' e spazzare quella serie di luoghi comuni che ancora persistono, non e' un caso se ancora si parla di quel famoso Bologna-Juventus per cui la Juve doveva retrocedere insieme a Milan e Lazio. Chi sa pagare puo' essere perdonato, chi sfugge alle responsabilita' no. Il Milan ha vinto una gara inutile, serve solo a rimandare la festa juve di sette giorni e a credere nella forza di alcuni suoi giocatori screditati troppo in fretta ma che potrebbero essere fondamentali per il prossimo Campionato. Per l'Inter il risultato era ancora piu' inutile, rimane il dubbio se questi ultimi risultati disastrosi siano il segno di una stagione terminata o un vero problema del gioco della squadra. Un dubbio a cui nessuno potra' rispondere fino a Novembre prossimo quando, nel caso della seconda ipotesi, potrebbe arrivare Walter Zenga. Julio Cruz si dimostra il piu' forte attaccante dell'Inter (ora lo dicono anche i numeri), non e' un caso se nella lista dei 30 attaccanti piu ' forti del mondo ci sia lui e non Adriano o Martins.
Mancini e stato molto coraggioso nelle dichiarazioni di ieri, il suo futuro all'Inter e' molto in bilico eppure ha avuto la forza di schierarsi, un comportamento che lo ha bruciato definitivamente in Italia (a certi livelli).
Ho chiesto a un noto editorialista, Diego Baldoin, di scrivere un articolo sul caso Telefonopoli, lo pubblico in calce a questo articolo. E' una visione differente ma sicuramente interessante.
Il Calciofilo ha in serbo un'importantissima novita' che verra' resa nota Lunedi pomeriggio e che e' il primo grande risultato dovuto all'affetto e alla competenza dei suoi lettori.

Beppe De Beppis

L'URLO DI MUNCH (CON LE MANI SUGLI OCCHI) di Diego Baldoin

Quando si parla di italianità si fa riferimento ad un vasta gamma di propensioni, atteggiamenti, modus vivendi che ci rendono facilmente riconoscibli in qualsiasi situazione. Tra i vari aspetti sicuramente non possiamo dimenticare la generosità, la scaltrezza (o opportunismo, a seconda dei punti di vista), la capacità di risorgere anche dalle situazioni peggiori e molti, molti altri.
La vicenda di Telefonopoli ce ne presenta un altro, molto succulento: la capacità di indignarsi profondamente anche delle minime cose e la parallela solerzia nel "dimenticare" quelle, più o meno gravi, che le hanno precedute.
Vengo al punto: la levata di indici inquisitori e sdegnati che hanno fatto da corollario allo scandalo intercettazioni ne è l'ultimo, illuminante esempio.
Lungi da me il voler giustificare il comportamento del sig. Moggi, Pairetto & co., ma ho trovato francamente eccessiva la reazione di gran parte di tifosi, addetti del settore che, a vario titolo, invocano estreme punizioni e che vedono nell'allontanamento del dg bianconero, nella retrocessione della Juventus e nella revoca degli scudetti incriminati (non si sa poi bene quanti e quali) la panacea di tutti i mali.
Si è sempre sentito dire che i giochi di poteri ci sono sempre stati, che Moggi è il padrone del mercato, che la Juve gestisce la classe arbitrale...e allora adesso di cosa ci stupiamo? Ci indignamo solo ora che la verità ci è stata sbattuta davanti agli occhi??
Per favore, evitiamo di cadere nel ridicolo.
Ci siamo dimenticati dei Rolex regalati dal sig. Sensi a tutti gli arbirtri della CAN? Degli omaggi di varia natura di quasi tutti i presidenti delle società di A e B? Dei visoni, dei viaggi, delle automobili? Con quale coraggio ci indignamo di fronte al comportamento di Moggi, sicuramente da condannare, quando sappiamo benissimo che tutti si comportano alla stessa maniera?
Certo, sarebbe stupido negare che "Lucianone", come amichevolmente (e per forza, con un orologio da 40 milioni al polso lo sarei anche io!) lo chiama Biscardi, goda di una posizione nettamente più forte e influente: controlla il mercato, ha costruito, con l'aiuto di una folta schiera di “figli di”, un impero gestionale (la ormai famigerata e temutissima Gea World) tramite la quale decide destini e carriere di calciatori e allenatori, intrattiene rapporti più che amichevoli con dirigenti di federazione, sposta abilmente persone da un ufficio all'altro come i pedoni dello scacchiere del suo studio, etc...
Impossibile non provare un senso di inadeguatezza; ma ripeto: di cosa ci stupiamo? Se Moggi è arrivato ad esser Moggi è perchè ha gestito al meglio l'appoggio degli stessi che da anni, per giustificare insuccessi e incapacità, lo accusano senza pudore.
Gli stessi che in 4 anni non sono stati capaci di trovare un possibile presidente di lega e che mestamente hanno rinnovato la fiducia a Galliani, dipinto come il male assoluto (dopo Moggi, ovviamente); gli stessi che hanno fatto di tutto per abbandonare la vendita collettiva dei diritti televisivi a favore di quella soggettiva e che ora si lamentano di ricevere un terzo rispetto alle tre grandi; gli stessi che hanno fatto cambiare le regole in corsa (il caso Nakata vi solletica qualcosa!?), gli stessi che si sono dimenati tra plusvalenze inaccettabili e fidejussioni fasulle; gli stessi che, anche grazie ai soldi sperperati dal sig. Moggi, ora si godono impunemente il sole dei Caraibi.
Si potrebbe andare avanti all'infinito.
E allora di cosa ci indignamo? Di qualcuno che, come giustamente ha detto il pres. De Luca, sfrutta semplicemente la sua posizione e che semplicemente fa attività di lobby?
Non scherziamo: Moggi non sarà di certo l'immagine della correttezza ma di sicuro non vive in un mondo di sprovveduti. Più semplicemente in un vortice di giochi sporchi, è quello che gioca meglio.
C'è una grande colpa per cui è imputabile il Luciano pallonaro: ed è quella di un'impensabile ingenuità ma soprattutto di non aver reso onore, non ad uno stile (che almeno da 12 anni non esiste più) ma ad un nome, quello della Juventus, che da più di cento anni è, suo malgrado, l'immagine dell'Italia intera: il simbolo inscindibile di borghesia e potere e, al tempo stesso, di fame, disperazione e proletariato (vedi Fiat).
Quindi non sforziamoci troppo di fare i disgustati: con qualche Moggi tra i piedi possiamo vivere tutti più sereni e tranquilli, tanto se c'è qualcuno da accusare, quel qualcuno sicuramente non saremo noi.

Diego Baldoin (editorialista)

Aggiornamento dopo le partite

Il Calciofilo verra' aggiornato dopo le 17 con i relativi commenti alle partite di serie A e gli ultimi sviluppi sul terremoto calcistico degli ultimi giorni. Segnalo che il Calciofilo ha dato per primo la notizia del ritorno di Crespo al Milan, oggi la notizia e' passata in un telegiornale nazionale che pur avendo riportato quasi alla lettera le mie parole, non ha citato la fonte. La deontologia pare ormai essere solo una brutta parola.
A dopo.

Beppe De Beppis

sabato, maggio 06, 2006

Esame di maturita' per i tifosi juventini

I fatti degli ultimi giorni hanno stravolto il calcio ma non e' ancora finita. Per raggiungere un effetto piu' dilatato nel tempo (e quindi piu' sfruttabile commercialmente) la stampa ha deciso di somministrarci a piccole dosi le intercettazioni telefoniche che dovrebbero condannare la Juventus alla retrocessione in serie C. Giovedi' e' arrivato un piccolo antipasto, ieri sono arrivate le prime "bombette", presumibilmente oggi e nei prossimi giorni arriveranno le "bombe" vere e proprie. Se qualcuno si e' illuso che sia tutto finito si deve ricredere, la gran fretta con la quale la Juventus ha interrotto il silenzio stampa e' dovuta proprio al fatto che sa che esistono conversazioni ben piu' gravi che non sono ancora state rese pubbliche. Giraudo ha parlato di gravi violazioni ma sa benissimo che e' non e' così. Con la conferenza stampa di oggi ha cercato di salvare il salvabile, non ha negato nessuno dei fatti contestati ma ha semplicemente sbraitato che cosi' non si fa e che la privacy va rispettata . Giraudo ha ragione di essere arrabbiato per la divulgazione di alcune conversazioni (quelle su Lippi o sui figli di Bettega sono considerazioni personali che non ci interessava conoscere, ed inoltre creano imbarazzi inutili e fastidiosi) ma non si puo' far passare il concetto che certe indagini non si possono fare senza avvertire gli interessati. Chiedere questo a Italo Pappa sarebbe come chiedere a Pietro Grasso di avvertire pubblicamente i latitanti mafiosi che sono in corso intercettazioni ambientali nei loro confronti. I metodi di intercettazione ambientale sono tra i piu' utilizzati dagli investigatori, permettono tutti i giorni di fermare pedofili, terroristi e banditi, screditarli vuol dire chiedere allo Stato di indebolire la sua capacita' di fare giustizia. Inoltre gli interessati hanno dimostrato di poter pilotare quasi ogni ramo del loro mondo, muovendo le pedine giuste sarebbe stato troppo facile ridimensionare cio' che in realta' va ingigantito per far capire a tutti la reale gravita' di questi fatti. I tifosi juventini sono chiamati ad una grande prova di maturita'. Da sempre hanno vissuto su una medaglia dalla doppia faccia : da un lato le gioie per i tanti successi e dall'altro la tristezza di essere sempre considerati disonesti, poco passionali ed aziendalisti. Naturalmente considerare alla stessa stregua tutti i tifosi juventini sarebbe utilizzare un luogo comune, il Calciofilo si batte contro i luoghi comuni e quindi voglio pubblicamente screditare questa generalizzazione. Il tifoso juventino ha tra le mani una grande possibilita' : dimostrare al mondo che ama la sua squadra esattamente come gli altri tifosi italiani amano la propria.I tifosi bianconeri sono stati travolti da una vergogna senza fine che non gli e' in alcuna maniera imputabile, fino a l'altro ieri erano in buona fede e difendevano comprensibilmente la loro squadra dai continui sospetti che han dovuto sopportare quasi ogni giorno e in ogni stadio. In questo momento pero' c'e' la certezza che qualcosa di irregolare e' stato davvero fatto, c'e' la consapevolezza che il comportamento di pochi stipendiati ha infangato sul serio (ci sono le prove) una fede ed una storia centenaria. I tifosi juventini non devono fare l'errore di fare quadrato intorno alla societa', cosi' facendo negherebbero l'evidenza e dimostrerebbero una disonesta' intellettuale che li renderebbe colpevoli alla stessa stregua di chi ha commesso il fatto. Coprire vorrebbe dire partecipare all'inquinamento della loro storia. Piu' opportuno sarebbe invece far quadrato attorno alla loro fede, questa societa' ha messo a repentaglio l'onore dei loro sentimenti e deve essere considerata indifendibile come qualsiasi nemico che cerca di infangare la maglia per cui hanno sognato, pianto e riso. Gli Juventini devono prendere atto di questo, fare qualche passo indietro (non c'e' nulla di male, nessuno sapeva di questo marcio quando in passato ha preso posizioni ora rivelatesi sbagliate) e ripartire uniti verso la ricostruzione di un'immagine ridotta ormai a brandelli. Il processo sara' lento e complicato, bisognera' individuare dirigenti capaci e corretti in grado di iniziare un nuovo progetto, intraprendere un cammino che iniziera' dalla serie C ma che i tifosi devono imparare ad accettare per il bene della loro stessa fede. Sono sicuro che i tifosi sportivi, onesti e amanti del calcio saranno della mia stessa opinione, non si tratta di punire la Juve ma si tratta di salvare il calcio. Nemmeno i tifosi di Milan, Lazio, Fiorentina e Genoa erano responsabili della compravendita di partite o di gestioni scriteriate ma hanno dovuto pagare gli errori della societa' e nel caso del Milan sono risorti alla grande tornando piu' forti di prima. La Juventus era gia' molto forte ma forse questo purgatorio forzato la fara' tornare in Paradiso con un'immagine diversa e piu' pulita. Una squadra cosi' non tardera' nel tornare a vincere e sicuramente queste nuove vittorie saranno piu' belle da vivere e ne potranno gioire pienamente quegli stessi tifosi che oggi si sentono traditi.
Rinnovo l'invito ad utilizzare la funzione "commenti" per scrivere le vostre considerazioni.

giovedì, maggio 04, 2006

La Juventus deve essere retrocessa in serie C

Cari lettori del Calciofilo, l'articolo che mi appresto a scrivere e' qualcosa che fa male a me stesso, mi rendo pero' conto che c'e' in gioco il futuro del calcio e che lo sport per il quale trepidiamo tutti e' seriamente in pericolo. Fino ad adesso si sono sempre fatte illazioni, il vincitore di turno era additato come colpevole delle piu' originali nefandezze solo per creare un alibi che potesse giustificare il fallimento di chi sul campo era stato meno bravo ed era arrivato secondo. La stessa Juventus ha dovuto sopportare in passato numerose accuse infondate che poggiavano sul solito luogo comune che e' da sempre sottointeso nei discorsi dei tifosi : la Juve ruba. I luoghi comuni sono odiosi, creano etichette inattaccabili e rendono ciechi. Adriano e' considerato un fuoriclasse pur avendo fatto un solo gol in tutto il girone di ritorno, il Milan si dice abbia in mano la stampa quando sanno tutti che Mediaset sta finanziando i suoi diretti avversari, la Juventus si diceva che rubava ma poi magari vinceva il Campionato con decine di punti di distacco o con cinque giornate di anticipo. Questi sono luoghi comuni facilmente smontabili da chi, come il sottoscritto, e' capace di andare oltre le frasi che ci struprano il pensiero e ci inducono a ragionare per sentito dire. L'obiettivo del Calciofilo e' anche quello di aiutare a liberarvi dalle catene del bombardamento mediatico di frasi fatte. Ma qui e' successo qualcosa che va oltre il luogo comune, qui ci sono tabulati e conversazioni con nomi, cognomi e numeri di telefono. Intorno a Luciano Moggi si sono addensate in passato nubi spesso esageratamente fitte, qualsiasi lato oscuro del calcio era considerato causa della lunga ombra del dirigente juventino. Il sottoscritto ha sempre considerato queste accuse vergognose semplicemente per un motivo : erano solo frutto dell'immaginazione e della rabbia di chi perdeva. Sono gli stessi pensieri che mi affioravano quando il Milan era accusato di ricevere i rigori a favore grazie a Galliani presidente di Lega. Adesso pero' qualcosa e' cambiato. I sospetti sembrano aver trovato riscontro nella realta', nei tifosi juventini la rabbia di essere sempre sospettati sta lasciando spazio al timore che davvero abbiano esultato per qualcosa di macchiato. Un po'come quando ci si emoziona per un cantante e poi si scopre che stava cantando in playback. E' stato detto di tutto in questa giornata, quello che voglio sottolineare con questo editoriale e' la reale tragicita' di queste rivelazioni per il mondo del pallone. E' stato detto che in realta' Moggi non ha fatto nulla di male, che in realta' erano solo conversazioni che riguardavano partite amichevoli , che i regali di cui si fa menzione erano per amici di amici. Pensare questo e' l'inizio della fine. Erano partite amichevoli semplicemente perche' le intercettazioni sono state fatte ad Agosto, non potevano certo esser eimpegni ufficiali. Che poi come si puo' pensare che un uomo che abbia il potere di intervenire in situazioni poco importanti non lo faccia poi in casi in cui piu' serva? La situazione e' gravissima, non importa per chi era la Maserati o per quale partita era stato scelto un arbitro, bisogna inforcare gli occhiali e leggere cio' che sta alla base di tutto cio'. Luciano Moggi non aveva alcun diritto di ingerire in affari riguardante la designazione degli arbitri, gli arbitri sono i garanti della regolarita' del gioco, come puo' continuare ad esserlo se una delle due parti flirta con loro in maniera cosi' spudorata? Come puo' un dirigente di una societa' di calcio partecipare ai sorteggi arbitrali e decidere insieme al designatore chi va bene e chi non va bene? Si suppone che tutti gli arbitri siano uguali, che uno vale l'altro perche' l'unica cosa che devono fare e' far rispettare un regolamento scritto e preciso, l'inadeguatezza tecnica di un arbitro puo' farlo certamente rendere inviso (anche a ragione) ma non per questo comporta la possibilita' di poter scegliere una terna (con nomi e cognomi) da parte di una delle due parti in gioco. Non e' grave avere poca fiducia in un arbitro, e' molto grave averne illimitata (tanto da invocarlo) verso un altro (a meno che si tratti di campioni come Collina). Inoltre le designazioni di Moggi non parevano suggerimenti o consigli ma addirittura imposizioni, tant'e' vero che quando non veniva ascoltato arrivava immediatamente la telefonata di protesta. E' vergognoso. Per almeno 4 anni un dirigente si e' reso protagonista di gustosi siparietti telefonici con vari personaggi che per professionalita' dovrebbero mantenere le distanze da chiunque sia ai vertici di una societa' di calcio. I tentacoli della Juventus sono arrivati ovunque, dai procuratori ai giornalisti, dagli arbitri agli uffici del potere. Con quale credibilita' possiamo adesso sentir parlare i signori Aldo Biscardi e Giorgio Tosatti di calcio? Questa e' una mazzata che troncherebbe la carriera di chiunque incentri la sua professione sull'obiettivita', Tosatti e Biscardi potranno fare gli inviati a bordocampo al Delle Alpi ma mai piu' potranno essere considerati credibili ed in buona fede quando faranno una critica o prenderanno una posizione "superpartes". Se i giornalisti subiranno la ghigliottina del pubblico (non si possono insabbiare anche le teste degli ascoltatori) , il rischio e' che gli altri colpevoli la facciano franca. Il Calciofilo si battera' perche' questo non avvenga, siamo coscienti del pericolo che corre il nostro sport preferito se vengono fatti passare certi atteggiamenti, siamo alla fine della sport ed all'inizio della vergogna, siamo sull'orlo di un precipizio che condurra' all'equiparazione tra calcio e wrestling. Ho parlato della Juventus perche' i fatti attuali riguardano solo lei, sono sicuro pero' che ci sono altri dirigenti e squadre nella stessa condizione di Moggi e la Juve. Per il momento pero' la giustizia parziale e' meglio dell'ingiustizia totale, ci vuole una efficace ripulita e dunque Beppe De Beppis chiede da questo importantissimo pulpito che e' il Calciofilo , i seguenti provvedimenti :
- retrocessione in serie C della Juventus e di tutti i club che saranno implicati attivamente nella faccenda
- radiazione a vita per Luciano Moggi e Pairetto
- scioglimento della GEA e costituzione di un sindacato unico che si occupi degli affari dei calciatori per mezzo di procuratori scelti collegialmente
-serie indagini a tutti i livelli e riguardanti tutti i soggetti del gioco del calcio (tutte le societa', gli arbitri, i dirigenti federali).
Tutti questi provvedimenti andrebbero presi senza possibilita' di appello o riduzione, non c'e' bisogno di prove schiaccianti, questi tabulati bastano per provare che tra la Juventus e Pairetto sono intercorsi rapporti inaccettabili e che mettono in pericolo la serena convivenza nel sistema.
IL Calciofilo lottera' per un calcio pulito, bisogna iniziare a buttar giu' quello che fino ad ora si e' sempre tollerato , bisogna ripartire anche a costo di doversi gustare un derby di Milano in serie B o un Juventus-Milan in serie C.
Visto che l'argomento e' molto delicato mi piacerebbe conoscere le opinioni dei miei lettori, utilizzate pure la funzione "commenti" qui in basso, non e' necessario registrarsi.

Telefono giallo. Martins proposto al Milan, altro scambio in arrivo

Come un acquazzone primaverile giunge la notizia delle intercettazioni telefoniche che coinvolgerebbero dirigenti importanti come Moggi e personalita' di spicco come Pairetto e Galliani. Non e' dato ancora sapere il contenuto delle conversazioni spiate e dunque e' non e' possibile capire neppure la portata e la gravita' dei fatti. Una cosa e' pero' sicuro : qualcosa di non legale e' stato fatto o paventato, non ci sarebbero altrimenti gli estremi per aprire un'inchiesta che riguarda pesci cosi' grossi. E' stata esclusa la compravendita di risultati sportivi e' vero, ma nel calcio girano cosi' tanti affari che non e' escluso che eventuali "aggiustamenti" siano stati effettuati in contesti meno diretti ma comunque fondamentali per la correttezza del Campionato. Se ci fossero gli estremi io sono per il pugno duro, anche si tratti di una societa' molto importante, l'unica maniera per salvaguardare una passione nazionale come il calcio e' quello di infliggere le pene indipendentemente da chi sia il colpevole. Mi rendo conto che e' un'utopia ma mi piacerebbe vedere Juventus, Milan ed Inter pagare con la retrocessione se i fatti appureranno che c'e' stata disonesta'. Solo provvedimenti estremi e seri possono determinare cambi di rotta effettivi e non di facciata. Auspico per l'anno che viene una seria ripulita di tutte le situazioni imbarazzanti che si sono venute a creare : la non rielezione di Galliani alla presidenza della Lega, la formazione di un gruppo concorrenziale alla GEA finanziato dall'Associazione Calciatori (che possa ridimensionare la GEA stessa e lo sciacallaggio continuo dei procuratori), regole piu' ferree riguardo i contratti firmati dai giocatori. Intanto pero' domenica e' successo qualcosa di grave sul campo.
Shevchenko da futuro capitano rischia di essere ceduto a causa del suo comportamento sempre piu' da primadonna che tiene sia con la squadra che con la stampa. Il giocatore si e' permesso di rispondere male piu' volte ad Ancelotti e questo e' un comportamento intollerabile per una squadra che fa dell'immagine un punto di forza, basta guardare ai vicini dell'Inter per rendersi conto cosa puo' succedere quando si permette tutto ad un giocatore solo perche' e' forte. Shevchenko non e' forte, e' fortissimo, uno dei piu' grandi giocatori della storia del Milan, pero' non puo' comportarsi cosi', l'etichetta va conservata. Il Dhooraso sorpreso e ripreso con le mani in bocca alla cena di presentazione della rosa 2004/2005 era gia' un brutto biglietto da visita, unito questo flash ad una barba incolta, un capello unto e poco curato e troppe pretese era diventato lampante che un giocatore cosi' non poteva avere troppo futuro nel Milan. Il Milan sta dunque pensando di cedere Shevchenko al Chelsea (dove con Abramovich darebbe un segnale al calcio est-europeo) e con la grossa quantita' ricavata, rifarsi il look.
In difesa e' quasi certo Gallas mentre in attacco gli arrivi saranno due : il ritorno di Hernan Crespo ed un grande colpo ad effetto. Proprio il mistero intorno a questo nome sta preoccupando l'Inter che teme possa trattarsi di Ronaldo (Moratti lo ama ancora, mai lo vorrebbe al Milan) e ha offerto al Milan un suo giocatore per tappargli il pericoloso buco senza rafforzarlo troppo nei fatti. Si tratta di Obafemi Martins ed e' stato proposto in vendita un po' come successe con Pirlo. Il Milan pero' sembra intenzionato a rifiutare perche' considera il giocatore poco affidabile e inadeguato tecnicamente per giocare ad alti livelli. L'Inter ci sta provando un po' con tutte e prima del probabile rifiuto del Milan era arrivato anche quello della Roma. Il nigeriano sembra dunque destinato all'Inghilterra, il Newcastle sembra la meta piu' probabile. Tra le due milanesi si profila pero' un interessante scambio tra due giocatori acquistati solo un anno fa dalla stessa squadra : Jankulowsky e Pizarro. Pizarro coprirebbe il ruolo di Pirlo mentre Jankulowsky sarebbe l'uomo giusto per occupare una fascia che vedra' l'addio di Favalli (proprio al Milan), Solari e Kily Gonzales.

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