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martedì, novembre 13, 2007

Gita a New York tra i paradossi del sistema-calcio

Sono riusciti a confezionare un capolavoro dell'inutilita'. Non so se ambiscono a finire in qualche museo tra un latta di pomodoro o una scatola di cereali o semplicemente han deciso di partecipare a qualche classifica del David Letterman Show. Sono stato a New York, c'erano grandi artisti da onorare. La Melandri esauriti carri su cui saltare ha deciso di optare per una nuova forma di arte moderna : dire cose inutili spacciandole per soluzioni drastiche e coraggiose. Il tutto condito dall'espressione grave della maestrina che sculaccia gli alunni testardi. Pop art. Caro Andy, fai spazio a Giovanna. Invece di interrogarsi ed interrogare su perche' un poliziotto spara volontariamente contro un obiettivo non pericoloso, la nostra Lara Croft dei campi da gioco propone una chiusura a tempo indeterminato del calcio. Sono sicuro che gli ultras si sdraieranno tristi sulla branda e fisseranno il soffitto capendo che sono stati cattivi e che devono cambiare. Come opera non male, vi trovo vene di dadaismo, anche se continuo a preferire l'orinatoio di Duchamp. Lasciata la sala del MoMa (museo d'arte moderna) continuiamo la nostra passeggiata per New York fino ad arrivare nella mitica Broadway. Affascinati da luci e locandine, varchiamo la porta dell'Ed Sullivan Theater e ci godiamo l'ospitalita' di David Letterman. La classifica di oggi e' : "le 10 sospensioni dimostrative meno dimostrative della storia". Subito dopo gli scioperi dei benzinai (6 distributori su 10 aperti lo stesso e gli altri 4 con il self service) si classifica il presidente della FIGC, Abete. Non solo non ha capito che sospendere il campionato non ha senso ma lo lo fa anche durante l'unica domenica in cui per diverse ragioni non si sarebbe giocato ne' in serie A (Nazionale) ne' in serie B (sciopero per i diritti tv). Che prova di forza, niente male. Fossi il direttore di un giornale non darei nemmeno spazio a queste dichiarazioni, al massimo ricaverei una colonnina tra le vignette e il sodoku. New York e' un gran casino, sembra quasi la Roma di domenica scorsa. Siamo arrivati a Manhattan, allungo qualche dollaro al tassista sonnolento e sconsolato guardo in direzione di Ground Zero. Pensando alle istituzioni del calcio all'italiana non ho trovato posto piu' adatto in cui recarmi.

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