I L C A L C I O F I L O

La prestigiosa opinione di Beppe De Beppis e' tutti i giorni online

sabato, dicembre 15, 2007

Il Mondiale per club e l'invidia

Questa manifestazione e' un ottimo ausilio per la psicologia : il concetto
di invidia non e' mai stato spiegato meglio.
Quando si e' pervasi dall'invidia di solito ci sono due atteggiamenti
dominanti : tentare di distruggere cio' che la provoca o cercare di
batterla possedendo un'altra cosa di simile valore.
La seconda opzione non e' sempre valida, ci sono situazioni di invidia che
non e' possibile superare in quanto l'"oggetto" dell'invidia non e'
replicabile nel breve termine. Pensiamo ad esempio ad un'elezione politica
che avviene ogni 5 anni in contrapposizione all'acquisto di un'auto
sportiva. La seconda invidia e' battibile comprandone un'auto piu' bella e
prestante, la prima no perche' ci sono il fattore dell'unicita' e del
tempo.
Quando siamo nell'invidia di questo tipo l'animo umano passa dunque
all'altro atteggiamento : il tentativo di distruggere l'oggetto che provoca
invidia.
Questo puo' avvenire con tre atteggiamenti : l'indifferenza, la
screditazione o il danneggiamento fisico.
L'ultima non sempre e' valida, soprattutto se parliamo di invidia scaturita
da eventi distanti dal nostro microcosmo.
Rimangono dunque l'indifferenza e la screditazione.
L'indifferenza e' forse l'arma piu' efficace, provoca dolori interni
all'individuo ma il sentimento dell'invidia non vene trasmesso all'esterno.
Normalmente si comportano cosi' persone con una concezione morale di se
stessi molto alta, decisi a tutto pur di non far apparire all'esterno i
propri sentimenti negativi. L'indifferenza in questo caso e' dunque piu'
uno scudo che un'arma, e' molto difficile pero' fare uso perche' bisogna
essere capaci di autocontrollarsi.
Non e' un caso che davanti all'invidia l'atteggiamento piu' diffuso sia
invec eproprio quello della screditazione. Chi non e' capace di apparire
come una persona di buoni valori (usando l'indifferenza) cerca di togliere
i buoni valori al soggetto scatenante la sua invidia. Allora e' normale che
cerchi pubblicamente di screditarlo . Spesso adottare questa soluzione e'
autodistruttivo perche' amplifica la portata dell'invidia : oltre al dolore
interno e' anche altissimo il rischio che fuori dai suoi schemi venga
riconosciuto come invidioso e dunque persona di scarsi valori. Inoltre la
sua reazioen all'invidia provoca nell'osservatore un'altra serie di
sentimenti : il compatimento, il divertimento e l'orgoglio. Spesso
l'orgoglio e' tipico proprio di chi ha causato l'iniziale invidia.

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venerdì, novembre 23, 2007

Gli inglesi non sanno insegnare calcio

E' davvero incredibile. Solo nella scorsa primavera si celebrava il calcio inglese per aver portato 3 squadre in semifinale di Champions League. Da quel momento e' iniziato un crollo verticale davvero imbarazzante per la nazione che il calcio che lo porta nel sangue come la pioggia e il cattivo cibo. Non solo di quelle 3 squadre nessuna riusci' a vincere la Coppa ma ora e' arrivata l'eliminazione dagli Europei. L'Inghilterra e' la sola grande squadra a non avercela fatta, inoltre bisogna dire che se la sono proprio cercata perche' grazie a un miracolo delll'Israele (aveva fermato la Russia) era riusciti gia' a ribaltare una situazione che li vedeva estromessi dall'Europeo e per passare sarebbe bastato ora un pareggio in casa con la Croazia. Invece l'Inghilterra e' riuscita a morire un'altra volta ed il miracolo non si e' ripetuto. La Russia ha vinto ad Andorra e bye bye England. Il problema e' che gli inglesi non sanno piu' insegnare calcio, l'anno scorso delle quattro squadre piu' quotate ce c'erano tre con il tecnico straniero : Mourinho, Wenger, Benitez. Blocchi spagnoli e francesi per Liverpool ed Arsenal, ancora peggio per il Chelsea che e' un'accozzaglia di lingue in cui l'inglese e' poco parlato. Mourihno e' stato esonerato ma e' anche vero che la strada non sembra essere cambiata se e' vero che anche Manchester City e Totthenam hanno chiamato due tecnici stranieri (Eriksson e Juande Ramos). Il fallimento di McLaren era dunque molto piu' prevedibile di quanto si possa pensare, le ultime vincitrici di grandi tornei per nazioni (Grecia e Italia) hanno dimostrato che l'affiatamento e' piu importante a volte del tasso tecnico. Anche la recente storia della CL dimostra che a vincere sono spesso le squadre che hanno dei blocchi ben solidi al loro interno : il Barcelona 2006 aveva un blocco catalano dietro alle magie di Ronaldihno e a ai gol di Eto'o, il Milan 2007 aveva un gruppo italiano che gioca insieme da anni dietro ai giochi di prestigio di Kaka e Seedorf. L'unica strada per l'Inghilterra e' tornare ad insegnare calcio, non all'Europa ma nella sua stessa Premiere League.

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martedì, novembre 20, 2007

Il tombino e' mio e decido io

Questo e' il segnale dato dal Giudice Sportivo nella sentenza di ieri sui disordini di Atalanta-Milan. Urgono spiegazioni. Cosa si poteva fare di Atalanta- Milan ? Il regolamento parla chiaro, in caso di sospensione della partita decisa dall'arbitro la partita viene persa a tavolino dalla squadra i cui tifosi hanno causato la sospensione del match. Qualcuno ha parlato di questore ma e' evidente che e' stato uno scaricabarile. Chi ha visto la partita si e' accorto come l'arbitro dopo aver parlato con Doni ha iniziato a discutere con i giocatori del Milan, che volevano proseguire, quasi a convicerli che non era il caso.Inotre esiste un referto, che per definizione e' compilato dall'arbitro. Del resto i due tifosi atalantini che hanno sfondato la vetrata li abbiamo visti tutti, cosi' come abbiamo visto tutti i tifosi incappucciati e bardati di nerazzuro che "invitavano" Doni a chiedere la sospensione della partita. Il precedente e' stato creato, adesso qualunque tifoso puo' forzare il rinvio di una partita ed i motivi per farlo possono essere tanti (assenza di un giocatore importante, stanchezza della squadra dopo il turno di Coppa, squalifiche pesanti o magari il suo miglior amico ha perso il treno e non e' potuto andare allo stadio). Qualcuno ha scritto che dare a sconfitta all'Atalanta sarebbe stato crudele perche' la squadra non ha colpe, mi sembra umanamente comprensibile ma fino a quando c'e' la responsabilita oggettiva bisogna applicare il regolamento. La stessa responsabilita' oggettiva implica nel 99% dei casi delle decisioni "crudeli" o immeritate, eppure esiste e lo sapevano tutti. Che poi Ruggeri vada a fare proclami sulla sua pagina web non mi interessa, questa era una strumentalizzazione (evidentemente efficace per come sono finite le cose) e avevo messo in guardia i miei lettori a tempo debito.
L'Inter nel 2005 ha vinto uno scudetto arrivando terza e non meritandolo assolutamente per quello mostrato sul campo,un regolamento rienterpretato da Guido Rossi glielo ha assegnato, la societa' ed i tifosi l'hanno festeggiato e l'hanno ritenuto giusto. Gli stessi tifosi dell'Inter che ho incontrato ieri erano assolutamente convinti che il Milan non avrebbe dovuto vincere a tavolino perche' "non era giusto" per l'Atalanta. Sono altresi' sicuro che se in occasione del prossimo derby i tifosi rossoneri decidano di far rinviare la partita (perche' magari la squadra e' stanca al viaggio in Giappone), gli stessi tifosi interisti di prima chiederebbero la vittoria a tavolino senza troppi scrupoli e porsi problemi sul "non e' giusto". E il giudice sportivo come si comporterebbe? Ieri l'ha fatta veramente grossa.

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